Howard e il destino del mondo

Se Dio avesse voluto farci volare, non ci avrebbe fatto perdere le ali.

Originalmente intitolato “Howard the Duck”, è un film statunitense del 1986 diretto da Willard Huyck, tratto dall’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics creato nel 1973 da Steve Gerber e Val Mayerik.
Il film è stato un fiasco sia per il pubblico che per la critica.
Ricevette sette nomine ai Razzie Award del 1987 vincendone quattro, tra le quali quella di peggior film, e un’altra ai Razzie Award del 1990 come “peggior film del decennio”.
Il produttore esecutivo George Lucas si dissociò totalmente dalla pellicola.

Trama

Howard è un giovane papero che si sta godendo il meritato riposo dopo un’intensa giornata di lavoro nella sua casa nel pianeta dei paperi, davanti alla Tv con una rivista in mano.
Improvvisamente una forza incontenibile (causata da un esperimento fallito con un laser sul pianeta terra) lo rapisce e lo catapulta a Cleveland (Ohio).
Intrappolato tra gli umani fa la conoscenza di Beverly: una cantante rock (che nonostante lo stile 80’s, trovo figa anche nel 2010), la quale lo prende in simpatia e lo invita a casa sua.
Qui Howard si sente sicuro e pian piano conosce la vita precaria della ragazza e decide di darle una mano.
In modo perentorio si sbarazza del disonesto impresario di lei, Ginger, e dei suoi scagnozzi.
Poi con la giovane cerca di trovare qualcuno che sia in grado di rispedirlo nel suo pianeta… con l’aiuto dell’amico Phil, giungono nel laboratorio di astrofisica del Dottor Walter Jenning, dove c’è lo spettroscopio laser col quale Howard è stato sradicato dal suo mondo.
L’esperimento va male, e questa volta trascina sulla Terra lo spirito di uno degli Occulti Super Sovrani dell’Universo, supercattivo che, occupando il corpo del Dottor Jenning, approfitterà della casuale vacanza sul Pianeta Terra, per distruggerla.

Curiosità

Il produttore esecutivo, George Lucas, spese 2 milioni di dollari solo per il costume da papero di Howard e per ingaggiare ben otto persone che lo indossassero a turno per le riprese.
Costato complessivamente 37 milioni di dollari, ne incassò solamente 16. E’ considerato uno dei flop più celebri (e pesanti) della storia del cinema.
La cantante Tori Amos e Phoebe Cates furono tra le aspiranti attrici che fecero un’audizione per la parte di Beverly.
Howard atterra sulla terra l’8 settembre. E’ in quel giorno, nell’66, che Star Trek andò per la prima volta in onda sulla NBC.
Poco dopo l’uscita del film nelle sale, Frank Price lasciò la sua poltrona a capo degli Universal Studios, anche se il flop del film non fu la ragione ufficiale delle sue dimissioni.
Consigliatissima la soundtrack, che comprende: Hunger City, Don’t Turn Away, I Don’t Come Cheap e Howard The Duck, cantate da Lea Thompson; I’m On My Way cantata da Tatà Vega e Two More Bottles of Wine ricantata da Karen Black. L’autore della maggior parte dei brani è Thomas Dolby.
Nel Regno Unito furono tagliate due scene: una è quella in cui Lea Thompson trova un preservativo nel portafogli di Howard; l’altra è quella in cui Jeffrey Jones infila la lingua nell’accendino della macchina per ricaricarsi.
Negli Stati Uniti invece furono aggiunte più bolle nella scena in cui si intravede il seno di una papera che fa il bagno nella vasca.
Il primo numero del fumetto “Howard the Duck” è stato recentemente ristampato su Spider-Man Collection n. 44. Qui il papero antropomorfo interagisce con l’Uomo Ragno.
Howard appare sulla copertina di “Secret Invasion Zero” insieme a tanti eroi Marvel: il suo volto, come quello degli altri personaggi, è per metà Skrull.

MaWMovie A-Words è una rubrica che recensisce i film che ogni buon Nerd dovrebbe conoscere e non solo.

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