[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_000376.jpg[/image]
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la divulgazione di due scottanti rapporti, uno del Pentagono e uno della NASA, nei quali vengono evidenziate ed enfatizzate le future conseguenze del riscaldamento del pianeta.Una di queste riguarda da vicino anche l’Europa: si tratta del possibile blocco della corrente del Golfo che comporterebbe un repentino raffreddamento del nostro clima. Può sembrare un paradosso che un riscaldamento possa portare ad un raffreddamento, ma è così, e la spiegazione ce la fornisce la scienza.
Come sappiamo la corrente del Golfo garantisce un clima molto mite a tutta l’Europa, soprattutto occidentale, perché trasporta verso le alte latitudini grandi masse di acqua calda provenienti dal golfo del Messico. Mano a mano che queste avanzano verso nord perdono gran parte del loro calore cedendolo all’atmosfera e una volta raffreddatesi sprofondano verso gli abissi puntando nuovamente verso sud. Questo meccanismo, simile a un tapis roulant, è molto sensibile e basta poco per danneggiarlo; negli ultimi 25 anni il riscaldamento del pianeta ha causato, e sta causando, il graduale scioglimento di ampie porzioni di banchisa artica nonchè il distacco di ghiacciai inlandis dalla Groenlandia. Questo processo innesca due meccanismi di disturbo: da un lato vengono liberate grandi quantità d’acqua dolce, dall’altro si assiste al graduale arretramento della banchisa groenlandese verso settentrione. Il primo fattore provoca un calo della salinità delle acque in arrivo da sud che diventano meno dense, mentre il secondo impedisce che queste sprofondino all’altezza dei grandi abissi nord atlantici. E’ bene sottolineare, infatti, che affinchè il tapis roulant funzioni è necessario che le acque in arrivo, via via più fredde e più dense, sprofondino all’altezza delle grandi depressioni prossime la Groenlandia. Questo processo provoca il richiamo di altre acque superficiali da sud che colmano in gap formatosi. Ovviamente se il pack arretra le acque in risalita si raffredderanno più tardi inabissandosi troppo a ridosso delle coste groenlandesi. Se a questo di aggiunge la diminuzione di densità provocata dagli “add” dolci il rischio che la corrente del Golfo si arresti diventa ancora più elevato.
Al di là del catastrofismo e di previsioni un po’ azzardate, quello di un possibile indebolimento della corrente del Golfo è un allarme da prendere sul serio, soprattutto alla luce degli ultimi dati climatologici che parlano di un incremento delle precipitazioni sul nord Atlantico e di un arretramento record della banchisa artica.