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Federico Capasso, italianissimo (emigratissimo) pionere della miniaturizzazione, spalanca nuove porte alla nanotecnologia, grazie a un suo studio pubblicato su Science dove descrive i primi materiali auto-assemblanti.

Questi materiali, grandi qualche nanometro, si combinano autonomamente tra loro e assumono proprietà e funzioni diverse a seconda della struttura che compongono.

L’uomo finalmente alla scoperta di nuovi (nano)mondi.

Via [url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/05/27/visualizza_new.html_1816228768.html]Ansa[/url]

Credits: l’immagine in testa c’entra poco-niente con questo articolo. L’unica attinenza è che si tratta di una nanostruttura (“cresciuta” da gocce di gallio su di una superfice di silicio per essere precisi). La foto, veramente figa secondo me, è stata realizzata da Ghim Wei Ho, studentessa di nanotecnologie a Cambridge, con un microscopio elettronico a scansione e ha vinto un concorso di fotografia scientifica nel 2004.