Curiosità Spaziali & XKCD: Spirit

Il 26 Gennaio [2010], dopo 2274 giorni marziani di missione, la NASA ha dichiarato Spirit una ’stazione fissa di ricerca’ prevedendo di farlo rimanere operativo per molti mesi ancora fino a che l’accumulo di polvere sui suoi pannelli solari costringerà allo spegnimento finale.

Dopo 2627 sols, un sol è un giorno su Marte, il 25 maggio 2011 la NASA annuncia la fine della missione Spirit.
Come ultimo gesto in suo onore non ci resta che ricordare tutto quello che ha passato il nostro robottino coraggioso sul pianeta rosso.

Pebkac?

Il 4 gennaio 2004 Spirit atterrò con successo nel Cratere Gusev, ad appena 10km dall’ipotetico punto di atterraggio perfetto.
Ma la cara vecchia legge di Murphy è in agguato anche al di fuori della Terra.
Gli airbag -ora sgonfi- usati per attutire l’atterraggio bloccano la strada del rover. Se provasse a passarci sopra rischierebbe di impigliarsi in essi.

Fortunatamente i tecnici del JPL riuscirono a far ruotare il rover e a farlo uscire dal lander evitando i malefici airbag.
Con questo piccolo imprevisto inizia la missione del nostro amato rover.

Al sol 19 però Spirit cade in una crisi nera.
In quei giorni aveva funzionato più che correttamente, inviando megabyte su megabyte di foto e dati al centro di controllo.
Ma all’improvviso, il 22 gennaio 2004, Spirit inviò un segnale di guasto e chiuse le trasmissioni.

Ovviamente il gruppo dedicato al rover cadde nel panico, il segnale non specificava il tipo di guasto e il rover non rispondeva ai comandi.
Ma allora come hanno fatto a risolvere il problema? Dandoci a caso.

Sulla Terra c’erano ancora i prototipi dei due rover, il gruppo di controllo ne prese uno e iniziò a farci test di ogni tipo -giorno e notte- per vedere se riuscivano a ricreare l’errore sulla Terra.
Alla fine ipotizzarono che il guasto era dovuto a una memoria flash mal funzionante, un accumulo eccessivo di file in essa la mandò in corto costringendo il rover a fare 77 reset consecutivi e impedendogli di spegnersi la notte per conservare le batterie.
Un disperato tentativo di riprogrammazione da remoto permise di isolare la memoria difettosa e il rover ritornò in vita.

Alla ricerca di acqua

Spirit venne fatto atterrare nel cratere Gusev perché alla Nasa pensavano che fosse ciò che restava di un antico lago marziano.
Capirete il loro disappunto quando scoprirono che esso era in realtà una grande distesa lavica senza alcuna traccia di acqua.

Sperando in un colpo di fortuna decisero di mandare il rover nel cratere Bonneville, distante 400 metri.
Poco prima di raggiungere il cratere Spirit trovò una roccia, chiamata in seguito Humphrey rock, che riportava segni compatibili ad un’erosione dovuta all’acqua.
Il rover raggiunse -finalmente- il cratere l’11 marzo 2004. E al JPL erano ancora carichissimi per la roccia scoperta precedentemente.
Ma anche lì c’erano solo rocce laviche.

Dato che era evidente che rimanere in quel luogo era solo una perdita di tempo decisero di tentare “un lancio lungo”.
A circa 2 chilometri di distanza si stagliavano sull’orizzonte le Columbia Hills.
Così, alla strabiliante velocità di 2cm/s, Spirit iniziò un viaggio che sarebbe durato più di tre mesi.

Di per se la distanza non era un problema, il problema era che si stava avvicinando l’inverno marziano.
Con il sole più basso sull’orizzonte la ricarica delle batterie sarebbe stato un problema non indifferente.
Ma al JPL ebbero un’idea geniale. Beh geniale, non è che li pagano per niente lì.
Spingendo a tavoletta sul gas riuscirono a fargli raggiungere la base delle colline proprio all’inizio dell’inverno marziano.
Per ricaricare le batterie iniziarono a fargliele scalare procedendo a zig-zag.

In tal modo il rover -e di conseguenza i suoi pannelli solari- erano inclinati in favore del sole, permettendo di carpire quel briciolo di energia in più necessaria al suo funzionamento.

Botte di culo a go-go

Una volta scalate le Columbia Hills, e per tutto l’anno seguente, Spirit si dedicò allo studio del terreno e delle rocce che incontrava lungo il suo cammino.
Ma dopo più di un anno di attività Spirit iniziava ad avere qualche problema.

La polvere accumulata sui pannelli solari ridusse la loro efficienza fino al 60%. Costringendolo a lunghe soste per la ricarica delle batterie.
Il 9 marzo 2005 però l’efficienza salì -improvvisamente- fino al 93%.
Probabilmente durante la notte il rover venne colpito da un dust devil che spazzò via la polvere da esso.
Ma io credo che in realtà Marte sia abitato da una razza aliena di colf.
Permettendogli di incrementare il suo range di utilizzo.

Un anno dopo, il 16 marzo 2006, la ruota anteriore destra si bloccò, impedendo a Spirit di proseguire a una velocità accettabile.
Il rover non poteva rimanere lì, l’inverno si stava avvicinando.
Al JPL quindi decisero di farlo procedere in retromarcia, trascinandosi dietro la ruota difettosa.

Ruotando la telecamera per vedere se l’idea aveva avuto successo gli scienziati scoprirono una cosa eccezionale.
La ruota bloccata scavava un solco più profondo di quello delle altre nel suolo marziano, questo solco rivelò un substrato simile a quello che si trova vicino ai geyser sulla Terra. E molto favorevole alla vita monocellulare.
Se la ruota non si fosse bloccata questo substrato non sarebbe mai stato portato alla luce.

Bloccato

Il 1 maggio 2009 finì in punto improvvisamente più soffice del terreno marziano che ebbe lo stesso effetto delle sabbie mobili.
Come se non fosse abbastanza la ruota anteriore destra lo prese per il culo compiendo 10 rotazioni per poi bloccarsi definitivamente, e poco dopo anche la ruota posteriore destra smise di funzionare.
Lasciando il rover bloccato nelle sabbie mobili, zoppo e con l’inverno alle porte.

Il 26 gennaio 2010, dopo mesi e mesi di tentativi per liberarlo, la Nasa cambiò la sua missione in stazione di ricerca fissa. Lasciando il ruolo di maratoneta al suo gemello Opportunity.

Il 22 marzo 2010 Spirit inviò il suo ultimo segnale alla Terra.
Dopo 1200 tentativi di comunicazione la Nasa, il 25 maggio 2011, ha dichiarato ufficialmente conclusa la missione di Spirit, dopo migliaia di foto inviate a terra, decine di luoghi diversi esplorati in oltre 6 anni ed oltre 7730 metri percorsi (ad una velocità di pochi centimetri al secondo).

La missione di Spirit doveva durare 90 giorni inizialmente.
E’ finita più di 6 anni dopo.
Se fosse stato un essere umano egli avrebbe vissuto per più di 2400 anni.
E sono certo che la maggior parte delle persone, in 2400 anni di vita, non riuscirebbe a fare un lavoro migliore di quello che ha fatto questo rover in 6 anni.
[more]


[/more]

Vignetta e quote by @Sabas ovviamente.
Questa vignetta venne postata tanto tempo fa da @Itomi

Links
Vignetta originale su XKCD.
Wikipedia
La mappa degli spostamenti di Spirit
Mars Exploration Rover Mission
Le foto scattate da Spirit

[Curiosità Spaziali] è la rubrica di Lega Nerd sulle curiosità e notizie riguardanti spazio e astronomia.