Un recente rapporto di Axios suggerisce che l’arrivo di una super intelligenza artificiale, capace di competere con il livello di competenze di un dottorato, potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. Secondo le fonti, OpenAI è in procinto di presentare agenti AI “di livello PhD” (cioè con capacità simili a quelle di un ricercatore) in una sessione riservata con il governo statunitense, attesa per il prossimo 30 gennaio 2025. Questi agenti rappresentano un nuovo traguardo nel panorama tecnologico e potrebbero essere destinati a ruoli critici e di alta responsabilità. Chiaramente, l’arrivo di AI con capacità così avanzate introduce un gran numero di nuovi rischi e altrettante incognite.
Le nuove “Super AI” di OpenAI
L’agente AI (o agentic AI) è un’intelligenza artificiale progettata per svolgere compiti specifici con estrema precisione e autonomia. Finora, questa tecnologia è stata impiegata solo in lavori di bassa complessità, a causa dei problemi legati a errori e “allucinazioni” del modello. Tuttavia, i progressi riportati indicano che OpenAI potrebbe aver superato alcune di queste limitazioni, avvicinando l’intelligenza artificiale a un livello di creatività e auto-miglioramento simile a quello umano.
Se queste AI fossero in grado di iterare e migliorare autonomamente il proprio lavoro, potrebbero rivoluzionare settori come la medicina, la scienza e l’ingegneria, dove decisioni complesse e creative sono spesso necessarie.
Microsoft, partner strategico di OpenAI, sta già investendo pesantemente in questa tecnologia. Attraverso la piattaforma Azure, l’azienda offre soluzioni di AI agentic che, al momento, sono limitate a compiti come il supporto clienti. Tuttavia, il futuro potrebbe vedere applicazioni ben più avanzate. Ad esempio, Microsoft sta esplorando l’uso dell’intelligenza artificiale per rivoluzionare la pipeline grafica 3D, eliminando i limiti attuali del cloud gaming e consentendo creazioni personalizzate in tempo reale, come giochi o software complessi.
Dobbiamo avere paura delle super AI?
Nonostante l’entusiasmo, permangono grandi preoccupazioni. Il sistema economico globale è basato sul lavoro umano: cosa accadrà se milioni di lavoratori saranno sostituiti da AI? La possibilità di una disoccupazione di massa e il rischio di disuguaglianze crescenti sono scenari reali, mentre governi e istituzioni sembrano ancora impreparati ad affrontare tali sfide. La tecnologia AI potrebbe aprire le porte a un’era di prosperità senza precedenti, riducendo i costi e migliorando la qualità della vita. Tuttavia, senza regolamentazioni adeguate e una pianificazione sociale efficace, potrebbe invece amplificare le vulnerabilità economiche e sociali. Il prossimo 30 settembre, OpenAI e i funzionari del governo statunitense affronteranno queste e molte altre questioni.