Il governo indonesiano sta pianificando di introdurre una regolamentazione che stabilisca un’età minima per l’accesso ai social media, come annunciato dal ministro delle comunicazioni Meutya Hafid. L’obiettivo principale della misura è proteggere i minori dall’esposizione ai rischi digitali.
Questa iniziativa segue una recente decisione dell’Australia, che ha vietato l’accesso ai social media ai minori di 16 anni, imponendo multe alle grandi piattaforme come Meta e TikTok nel caso non rispettino il divieto. Tuttavia, il ministro Hafid non ha ancora specificato quale sarà l’età minima in Indonesia. La proposta è stata discussa con il presidente Prabowo Subianto, che si è mostrato pienamente favorevole.
La proposta indonesiana per proteggere i bambini dai social
Secondo un sondaggio condotto nel 2024 dall’associazione indonesiana dei fornitori di servizi internet, l’uso di internet è ormai una realtà consolidata nel paese, con un tasso di penetrazione del 79,5%. Tra i dati preoccupanti emerge che il 48% dei bambini sotto i 12 anni ha accesso al web, utilizzando spesso piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok. Per gli utenti della Gen Z, compresi tra i 12 e i 27 anni, la penetrazione raggiunge addirittura l’87%.
La nuova regolamentazione punta a tutelare i più giovani in un contesto digitale in costante evoluzione. La crescente presenza online di bambini solleva infatti questioni cruciali legate alla sicurezza e alla privacy. Se approvata, la legge potrebbe rappresentare un passo importante per il paese, seguendo l’esempio di altri governi che cercano di regolamentare l’accesso dei minori ai social media.
Sempre più governi si stanno muovendo in questa direzione
Diverse nazioni stanno implementando leggi per limitare l’accesso ai social media da parte dei minori. In Australia, i ragazzi sotto i 16 anni non possono accedere ai social senza verifiche, con multe pesanti per le piattaforme inadempienti. La Francia richiede il consenso dei genitori per gli under 15, imponendo sanzioni alle piattaforme non conformi. Il Regno Unito ha introdotto l’Online Safety Act, obbligando i social a verificare l’età degli utenti con tecnologie avanzate. In Italia, si discute una legge, presentata lo scorso settembre alla Camera, per vietare i social ai minori di 15 anni.