Secondo il giornalista di The Verge Andrew J. Jackson, l’evento “We, Robot” di Tesla avrebbe potuto essere un’occasione per dissipare molte delle paure riguardo alla guida autonoma. Purtroppo l’azienda di Elon Musk non è riuscita nel suo compito.
E’ stato l’ennesimo show di Musk: bellissimi i poster a tema cinematografico, buono il cibo e stupende le promesse sul futuro della guida autonoma. Peccato però che ormai non basti più. Secondo Jackson, l’azienda aveva il compito di puntare sulla sostanza: “dovevano condividere i dati che dimostrano che la funzione Full Self-Driving (FSD) è realmente sicura, e non un’incognita come dimostrano alcuni video circolati sui social. Avrebbero anche potuto – continua il giornalista – dichiarare che il Cybercab è un veicolo a guida autonoma di Livello 4, in grado di operare in sicurezza solo in aree circoscritte e delimitate e che per questo sarà disponibile solo in alcune grosse città. Ma non è stato fatto nemmeno questo.
Musk ha preferito reiterare le stesse promesse ormai stantie di un veicolo completamente autonomo che è “a soli due anni di distanza”. Jackson fa notare come queste promesse siano state fatte già molte volte in passato. Troppe.
Gli analisti sono meno pessimisti del giornalista di The Verge. Ad esempio, Dan Ives di Wedbush, che era presente all’evento, sostiene che il calo delle azioni dopo l’evento sia destinato a correggersi a breve. Insomma, le azioni torneranno al valore precedente. “Il Cybercab e i progressi fatti con il robot Optimus sono stati notevoli”, ha scritto.
Rimangono però molte questioni irrisolte, a partire dalle sfide poste dai regolatori e dal tema della responsabilità legale in caso di incidenti. Anche assistenza e manutenzione della flotta rimangono un’incognita.