Durante una riunione con lo staff, Sam Altman ha annunciato che OpenAI cambierà la sua complessa struttura aziendale no-profit nel 2024, passando a un modello più tradizionale for-profit. Anche se il CEO non ha fornito dettagli specifici su come avverrà questa transizione, ha chiarito che la missione principale dell’azienda rimarrà incentrata sullo sviluppo di un’intelligenza artificiale che “porti benefici per tutti”.
Cambia struttura, ma non la filosofia: ci possiamo fidare?
Nonostante il cambiamento, Altman ha sottolineato che l’aspetto no-profit continuerà a far parte del cuore della missione di OpenAI.
OpenAI, fondata nel 2015 come organizzazione no-profit, si era affidata inizialmente ai contributi di donatori, raccogliendo circa 130,5 milioni di dollari. Tuttavia, ben presto divenne evidente che i soli fondi provenienti dalle donazioni non sarebbero stati sufficienti per sostenere i crescenti costi legati alla potenza computazionale e al talento necessari per le sue ricerche.
Il complesso labirinto di organizzazioni che fanno capo ad OpenAI
Per affrontare questa sfida, OpenAI ha creato una sussidiaria for-profit, con la struttura attuale che prevede un’entità no-profit che controlla la parte for-profit. Quest’ultima gestisce anche una holding che riceve investimenti da aziende come Microsoft.
Questo modello prevede che i profitti destinati agli investitori siano limitati da un tetto massimo, e qualsiasi guadagno oltre quel limite venga destinato alla divisione no-profit. OpenAI, grazie al successo di servizi come la versione a pagamento di ChatGPT, ha visto una crescita significativa dei suoi ricavi, raddoppiando il fatturato annualizzato nella prima metà del 2023.
Tuttavia, il complesso sistema di governance dell’azienda ha portato, nel 2023, alla rimozione temporanea di Altman dalla carica di CEO, a seguito della perdita di fiducia da parte del consiglio no-profit, che è stato poi sciolto e sostituito, consentendo ad Altman di essere reintegrato. Dalla scissione provocata dal mancato ‘golpe’ contro Altman è nata la nuova startup Safe Superintelligence.