Un uomo di 39 anni è finito nei guai per aver distrutto un’arte rupestre di ben 6.000 anni semplicemente per poter effettuare una bella foto da condividere sui social network. Una scoperta questa davvero incredibile effettuata dalle autorità spagnole che adesso stanno indagando sull’uomo nella speranza di fare chiarezza su quanto accaduto. Tutto ha avuto inizio lo scorso mese di maggio quando, dopo aver visionato alcune immagini presenti sui social, gli agenti del  Servizio di protezione della natura della Guardia Civil spagnola hanno deciso di avviare le indagini.

Le immagini in questione altro non erano che delle fotografie scattate proprio nella Sierra Sur de Jaèn e che mostrano quanto di incredibile è stato fatto. Di preciso, stando a quanto dichiarato dalla Guardia Civil alla CNN, sembrerebbe essere stata versata dell’acqua sulle pitture rupestri con l’unico obiettivo di bagnarle per farle vedere meglio e di conseguenza riuscire a scattare una foto più chiara per i social. Quanto fatto è costato molto caro all’uomo che adesso è indagato per reati contro il patrimonio storico.

Altri casi di vandalismo

Quanto fatto dal 39enne potrebbe avere delle gravi conseguenze per le pitture rupestri. Infatti, se per l’uomo bagnarle è servito ad averne una visione più chiara, ecco che per altre persone riuscire a vederle per com’erano potrebbe essere adesso del tutto impossibile.

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Quanto accaduto in Spagna non è però l’unico caso in cui delle opere importanti hanno subito l’attacco  dei vandali. Ad esempio, negli Stati Uniti nel 2022 alcuni petroglifi nativi americani, le cui origini sembrerebbero risalire a 2000 anni fa, sono state graffiate con una frase razzista.

E proprio a proposito di graffiti tanti sono quelli presenti all’interno dell’unico sito di arte rupestre antica presente all’interno dello Zion National Park. Proprio per evitare che episodi del genere possano accadere l’ubicazione all’interno di particolari luoghi, come i parchi nazionali, di arte rupestre rimane di solito un segreto da custodire.