Coloro che vengono sottoposti a delicati interventi chirurgici si ritrovano solitamente a dover fare i conti con la rischiosa anestesia generale. Ma quello che è accaduto ad uomo di 74 anni dell’Illinois ovvero Harry Stackhouse è diverso. L’uomo infatti è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento di trapianto di rene proprio mentre era sveglio. L’intervento in questione è stato effettuato presso il Northwestern Medicine lo scorso 15 luglio e ad eseguire l’intervento in questione è stato il direttore del Comprehensive Transplant Center del sistema ospedaliero di Chicago ovvero Satish Nadig.

Il paziente nel corso di una recente intervista rilasciata all’AFP ha rivelato di aver visto tutto durante l’intervento e di aver parlato molto con i medici, che gli hanno anche dato la possibilità di vedere il rene. Ma soprattutto ha rivelato di non aver sentito assolutamente alcun dolore. Il dottor Nadig invece all’AFP ha rivelato che nel campo dei trapianti oggi ci troviamo ad un punto di svolta.

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Infatti è possibile utilizzare le nuove tecnologie per poter fare ingresso in una nuova era. Secondo Nadig i risultati ottenuti sono talmente soddisfacenti che bisognerebbe iniziare a mettere in discussione i paradigmi ai quali i medici si sono attenuti fino ad oggi.

La grande svolta

Il trapianto di rene su paziente sveglio effettuato ad Harry Stackhouse, un uomo di 74 anni padre di sei figli e imbianchino e decoratore di professione, si è quindi rivelato un grande successo. Il direttore del Transplant Center presso l’University of Michigan Health ovvero Christopher Sonnenday ha espresso parole di elogio nei confronti del team della Transplant Center per la grande innovazione portata avanti nel campo dei trapianti renali.

Occorre precisare che limitare l’esposizione del paziente all’anestesia generale significa anche accelerare il suo processo di recupero. Stackhouse infatti è stato dimesso dopo 36 ore e dopo poco tempo è riuscito a fare ritorno alla sua quotidianità. L’uomo è rimasto sotto osservazione qualche ora in più, data l’età, rispetto al paziente operato nel mese di maggio che invece è rimasto in ospedale per sole 24 ore. Pochissimo tempo rispetto ai pazienti sottoposti ad anestesia generale che di solito rimangono in ospedale per 5-7 giorni.