Combattere le zanzare, e nello specifico la diffusione di determinate malattie, è da tempo il desiderio di molti studiosi. Ed ecco che proprio di recente un gruppo di scienziati del World Mosquito Program insieme a degli esperti di robotica sembrerebbero aver trovato la soluzione che prevede l’utilizzo di veri e propri droni. Diverse le prove effettuate sul campo, tra queste ad esempio la presenza di aerei senza equipaggio che sorvolando sopra le Fiji hanno rilasciato moltissime zanzare infette da batteri che hanno la capacità di impedire la diffusione di malattie molto pericolose come la dengue.
Questo è il nome di una malattia molto pericolosa trasmessa dalla zanzara Aedes aegypti e che addirittura può portare allo sviluppo di altre malattie più pericolose e fatali. Il World Mosquito Program proprio per combattere la diffusione di tali malattie ha sviluppato una particolare strategia che consiste nell’infezione di tali insetti con i batteri Wolbachia. Si tratta di batteri che per l’uomo e l’ambiente non rappresentano alcuna minaccia e allo stesso tempo è in grado anche di impedire che la malattia dengue possa annidarsi all’interno delle zanzare.
La scoperta degli scienziati
Essere riusciti a liberare moltissime zanzare infette nella città indonesiana di Yogyakarta ha portato nel 2017 ad una vertiginosa diminuzione di infezioni da dengue pari al 77%. Ma, in un’area geografica più ampia come comportarsi? Gli scienziati del World Mosquito Program ed esperti di robotica sono riusciti a trovare la soluzione. Gli esperti hanno rivelato di aver sviluppato un “sistema di dosaggio delle zanzare completamente automatizzato”.
La prova su campo effettuata è durata 4 settimane a Nakasi, Fiji. I droni impiegati hanno rilasciato delle zanzare precedentemente marcate con polveri fluorescenti in modo tale da poterle individuare con maggiore facilità e catturarle in seguito. Bene, questa prima fase ha dimostrato che le zanzare sono riuscite a sopravvivere al viaggio. Successivamente i droni hanno lavorato in una zona di 2 chilometri quadrati della città di Nausori.
Per 16 settimane sono state rilasciate zanzare infette da Wolbachia per un totale di 31.000 insetti. L’obiettivo era quello di stabilire all’interno della popolazione locale di zanzare proprio il batterio sopracitato. Dopo un anno gli esperti hanno riesaminato la questione scoprendo che per il batterio Wolbachia era presente al 60%. Secondo gli esperti il loro sistema, ovvero quello che prevede l’utilizzo di droni anti-zanzara, rappresenta un grande passo avanti. Ma sono ancora necessari lavori di miglioramento.