Come mappare la materia oscura? Questa la domanda alla quale in molti nel corso del tempo hanno cercato di trovare una risposta. Ed ecco che proprio un gruppo di astrofisici dell’Università della California, Riverside,sembrerebbe esserci riuscito. Nello specifico il team in questione ha scelto di mappare la foresta “Lyman-Alpha” per cercare di individuare, anche se indirettamente, la materia oscura. Questa espressione viene solitamente utilizzata per far riferimento ad una sostanza invisibile che però sembrerebbe caratterizzare una parte piuttosto importante della massa dell’universo.
Di preciso la Foresta di Lyman-Alpha si presenta come un insieme di linee di assorbimento dell’idrogeno. Queste si osservano proprio nello spettro di luce la cui provenienza è legata a sorgenti non vicine ma distanti. Bene, a causare tali linee di assorbimento è proprio l’interazione della luce con l’idrogeno che si trova lungo lo stesso percorso della luce. L’autore principale dello studio ovvero il professor Simeon Bird ha rivelato che tale tecnica somiglia molto a quella delle ombre cinesi, tecnica attraverso la quale si cerca di indovinare che forma ha un oggetto semplicemente osservando il suo profilo.
Il lavoro svolto dal team
Le diverse tipologie di atomo sono caratterizzate da un diverso modo di assorbire la luce riuscendo a lasciare nello spettro un proprio segno. Ed ecco che proprio tracciando tali segni, e nello specifico quelli dell’idrogeno, per gli esperti è possibile intercettare la presenza di materia lungo tutto il percorso della luce. Secondo gli esperti quindi l’uso di spettrogrammi dell’idrogeno può rivelarsi di grande aiuto per poter tracciare la materia oscura sia in modo diretto sia in modo indiretto.
Bird ha poi proseguito precisando che proprio la materia oscura ha un forte potere gravitazionale. Succede quindi che l’idrogeno cade al suo interno e può essere utilizzato come metodo per tracciare la materia oscura. Dove risulta più denso ecco che allora la presenza di materia oscura è più evidente. Il lavoro svolto dal team di esperti è da considerare un grande passo avanti per la comprensione della materia oscura.
Ma allo stesso tempo i risultati ottenuti ad oggi non possono essere considerati del tutto convincenti. Se a confermare tutto ciò saranno ulteriori dati ecco che allora è molto probabile che la materia oscura sia “una nuova particella o un nuovo tipo di fisica”.