Una notizia falsa riguardante Olena Zelenski, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha fatto il giro del web in appena 24 ore, sostenendo che la First Lady avesse acquistato una costosa Bugatti grazie all’indebita sottrazione di molti degli aiuti internazionali inviati all’Ucraina. Di vero, ovviamente, non c’è assolutamente nulla.
Eppure la notizia, che è stata lanciata da un sito francese semi-sconosciuto e parte della vasta rete di disinformazione russa, è riuscita comunque a diventare di tendenza su X e finire addirittura nelle prime posizioni del motore di ricerca di Google.
Siti di notizie che non lo sono: i trucchetti della disinformazione russa
Il 1° luglio, il sito Vérité Cachée ha pubblicato un articolo intitolato: “Olena Zelenska è diventata la prima proprietaria della nuovissima Bugatti Tourbillon”. L’articolo sosteneva che la First Lady avesse visto in anteprima l’auto durante un viaggio a Parigi con il marito e avesse immediatamente effettuato un ordine per il veicolo da 4,8 milioni di dollari. L’articolo includeva anche un video di un presunto dipendente della concessionaria.
Il video era falso e nemmeno Vérité Cachée è una vera testata giornalistica. E’ stato creato da poche settimane, con l’apposito scopo di diffondere notizie false sul conflitto in Ucraina.
Secondo l’azienda di cybersecurity “Recorded Future“, Vérité Cachée fa parte di una rete di siti web probabilmente collegati al governo russo, specializzati nella creazione e nella diffusione di articoli di propaganda e disinformazione. Articoli che verrebbero generati e fatti circolare usando strumenti basati sull’IA: ne sono stati prodotti a migliaia, tutti attribuiti a giornalisti inesistenti.
Bot e “utili idioti” hanno fatto il resto
Il 2 luglio, dozzine di media russi, molti dei quali controllati dal Cremlino, hanno ripreso la storia della Bugatti, citando Vérité Cachée come fonte. La notizia è stata ampiamente diffusa su diversi canali Telegram pro-Cremlino, che vantano centinaia di migliaia, e in alcuni casi milioni, di seguaci.
Bugatti ha prontamente smentito la notizia. Non che fosse complicato: la Bugatti Tourbillon non è una Panda, ma una cosiddetta hypercar prodotta in pochissimi esemplari. Ciononostante, la notizia ha continuato a circolare, anche grazie ad un esercito di bot – alcuni alimentati da IA conversazioni ricavate da ChatGPT – che l’ha diffusa su X. Non c’è voluto molto prima che anche alcuni noti propagandisti della Russia la riprendessero, tra cui il controverso “comunista per Trump” Jackson Hinkle.
Siti web in lingua inglese hanno quindi iniziato a riportare la notizia, citando post sui social media di personaggi come Hinkle e l’articolo di Vérité Cachée, finendo per monopolizzare le prime pagine di Google. Secondo Recorded Future, si tratta solamente di una prima prova che dimostra come l’uso delle IA può contribuire all’erosione di fiducia nei confronti dei media e delle istituzioni. Andrà sempre peggio e farsi trovare preparati non sarà affatto semplice.