I riflettori erano già puntati su Telegram per aver permesso ad Hamas di operare sulla sua piattaforma, nonostante il gruppo terroristico fosse stato bandito da Meta, Google e Twitter. Di conseguenza, Telegram ha iniziato a limitare l’accesso a diversi canali associati o gestiti da Hamas. In particolare, spiega la Cnn che riporta la notizia, uno dei canali più importanti, gestito dalla Brigata al-Qassam e che vanta oltre 700.000 follower, non è più accessibile agli utenti. Altri, secondo l’analisi di Cnn, son tutt’ora attivi.
Telegram è considerata una delle principali fonti di propaganda pro-Hamas
Telegram è diventato famoso per le sue regole flessibili di moderazione dei contenuti, che lo hanno reso popolare tra i gruppi estremisti di tutto il mondo. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per i contenuti che circolano sulla piattaforma. Queste restrizioni hanno stretto la morsa su ciò che viene considerata una delle principali fonti di propaganda pro-Hamas. La mossa riguarda principalmente gli utenti della versione Android di Telegram che, nel momento in cui cercano i gruppi bloccati, si trovano di fronte ad un messaggio che recita: “Questo canale non può essere visualizzato sulle applicazioni Telegram scaricate da Google Play Store“. Messaggi simili vengono recapitati agli utenti della versione iOS, con l’avviso “Questo canale non può essere visualizzato sul tuo dispositivo“.
Pressioni a Telegram da parte di Google e Apple?
Sono sorte domande sulla possibilità o meno che Google e Apple abbiano fatto pressioni su Telegram, dato che l’app è disponibile sui loro store digitali. Un portavoce di Google ha chiarito che le politiche dello store richiedono agli sviluppatori di moderare i contenuti, compresi i discorsi legati al terrorismo, e che Google intraprende sempre azioni appropriate quando vengono rilevate violazioni delle politiche.