Le importazioni di agrumi da Paesi Terzi stanno minacciando gravemente le coltivazioni italiane ed europee a causa di patologie che non hanno ancora una cura. Un nuovo studio ha rivelato che nel corso del 2023, sono stati segnalati 33 casi di agrumi infetti provenienti dal Sudafrica, con la malattia responsabile della minaccia denominata “macchia nera degli agrumi” (CBS, Citrus Black Spot).
Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale Agrumi di Confagricoltura, ha lanciato un allarme, affermando che se questa fitopatia colpisse gli agrumi italiani, l’intero settore agrumicolo nazionale sarebbe a rischio. Gli agrumi italiani già devono affrontare il Citrus Tristeza Virus, un virus veicolato dagli afidi che può uccidere le piante in poche settimane, e l’ingresso della CBS o di altre fitopatie potrebbe annullare gli sforzi compiuti fino ad oggi.
Confagricoltura sta chiedendo l’adozione immediata di misure efficaci per proteggere l’agrumicoltura italiana. La richiesta principale è l’istituzione di limiti alle importazioni di agrumi; una volta superato il limite, le importazioni verrebbero bloccate. La CBS è altamente contagiosa, e attualmente non esistono misure di controllo sufficienti per combatterla.
Va notato che già nel 2009, a causa di un precedente allarme sulla CBS, l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) aveva sollevato preoccupazioni sulla possibilità che la malattia potesse giungere in Europa attraverso agrumi infetti provenienti dal Sudafrica. Anche allora, il Sudafrica aveva richiesto una revisione delle norme fitosanitarie per l’esportazione di agrumi verso l’Unione Europea. Nonostante il clima europeo non sembrasse favorire la diffusione della malattia, gli esperti dell’EFSA avevano ritenuto che le misure di controllo esistenti non erano sufficienti per impedire l’introduzione della CBS dall’esterno.
Altre patologie, come la Falsa Cydia, sono state segnalate su mandarini e pompelmi provenienti dal Sudafrica e da Israele, oltre al Greening degli agrumi, causato dalla Diaphorina citri, un insetto portatore del ceppo asiatico del virus. Spagna e Italia hanno chiesto l’intervento dell’Unione Europea per proteggere il settore agrumicolo, che rappresenta una vera eccellenza. Il rischio non riguarda solo la salute delle coltivazioni, ma anche la stabilità economica del settore. L’Italia è il secondo produttore europeo e il tredicesimo mondiale di agrumi, con un’importante esportazione che vale 250 milioni di euro.
Il Sudafrica è al centro delle polemiche, poiché le autorità europee stanno monitorando attentamente le sue procedure di controllo fitosanitario. Associazioni di settore accusano il Sudafrica di non rispettare le norme riguardanti il trattamento a freddo degli agrumi, lasciando frutti a temperatura ambiente e mettendo a rischio il settore agrumicolo europeo. Tuttavia, il Sudafrica sostiene di essere ostacolato da limitazioni infrastrutturali che richiederebbero ingenti investimenti per il refrigeramento e altre infrastrutture logistiche. La situazione attuale è complicata dalla mancanza di accordi tra i Paesi e la necessità di proteggere i settori agricoli locali.