X, il social di proprietà di Elon Musk noto in precedenza con il nome Twitter, ha risposto alle accuse pubbliche dell’Unione Europea. “Non state rimuovendo i contenuti illegali sulla guerra tra Israele e Hamas“, aveva tuonato il commissario Terry Brenton. Ma Linda Yaccarino, CEO di X, non ci sta:”E’ falso, l’Europol non ci ha notificato nessun contenuto illegale, in compenso subito dopo l’aggressione ci siamo attivati dispiegando enormi risorse”.
Secondo l’amministratrice delegata, dall’attacco dello scorso sabato, il social network avrebbe già rimosso migliaia di contenuti – tra notizie false, messaggi d’odio e immagini taroccate – che violavano le linee guida. E poi ci sono le Community Notes, il sistema di fact-checking partecipativo di X: negli ultimi giorni, gli utenti qualificati ne hanno già create oltre 7000.
Le Community Notes compaiono sotto i tweet che includono informazioni false o infondate, spesso includendo link ad articoli di giornale, rapporti e fonti istituzionali. Le Community Notes non compaiono esclusivamente sotto ai post testuali, ma possono comparire anche sotto alle foto, ai video e perfino sotto alle pubblicità.
Nella lettera firmata dalla Yaccarino viene anche menzionato che il social network avrebbe sospeso centinaia di account riconducibili a gruppi terroristici che postavano propaganda a sostegno di Hamas.