Arriva un importante punto di svolta nei mercati obbligazionari, poiché il rendimento dei Btp decennali italiani supera la soglia del 5%. Questo evento è stato l’ultimo raggiunto nel novembre 2012, e la sua risonanza si estende oltre i confini italiani. Anche il bund tedesco ha raggiunto un picco, superando il 3%, una cifra che non si vedeva dal 2011. Nonostante questi aumenti significativi nei rendimenti, il differenziale di rendimento (spread) tra i Btp italiani e i bund tedeschi si mantiene sotto i 200 punti, registrando solo lievi variazioni. Allo stesso tempo, i titoli francesi sono saliti al 3,54%, mentre quelli spagnoli si attestano al 4,07%. I titoli del Tesoro statunitense a 10 anni rendono il 4,81%.
La principale forza trainante dietro questo aumento dei rendimenti è ancora una volta la prospettiva di tassi di interesse elevati mantenuti a lungo termine dalle banche centrali. La politica monetaria restrittiva adottata da diverse banche centrali sta influenzando il mercato obbligazionario in tutto il mondo, spingendo al rialzo i rendimenti.
Un aspetto da tenere in considerazione è l’impatto di tassi di interesse più elevati sulla spesa dello stato per il pagamento degli interessi sui suoi titoli. Nel caso dell’Italia, l’esborso potrebbe superare i 90 miliardi di euro nel 2024, una somma significativa che richiede attenzione e gestione oculata delle finanze pubbliche. Tuttavia, una nota positiva per la sostenibilità del debito italiano è l’attuale tasso di inflazione, che supera quello del 2011. In quell’anno, l’Italia affrontò una crisi finanziaria che ebbe come conseguenza la caduta del governo Berlusconi e l’insediamento del governo “tecnico” guidato da Mario Monti.
Inoltre, la reazione dei mercati al recente collocamento del Btp è un segno di fiducia degli investitori. Nel corso dei primi due giorni, questa emissione obbligazionaria progettata per i piccoli risparmiatori ha raccolto un totale di 9,3 miliardi di euro. Il collocamento del titolo proseguirà fino al 6 ottobre, e questo successo iniziale indica un interesse sostenuto da parte degli investitori italiani per i titoli di stato.