Un fotografo subacqueo, Ryo Minemizu, ha catturato un’immagine sorprendente di una minuscola creatura marina al largo della costa del Giappone e condivisa su Instagram. Questa immagine ha suscitato l’interesse del neurobiologo Igor Adameyko, che ha cercato di studiare l’animale in dettaglio. Dopo aver ricevuto un campione dell’animale dal fotografo, Adameyko ha scoperto che si trattava di trematodi digenei, vermi piatti parassiti noti per il loro ciclo vitale unico.
La struttura dell’animale presentava una parte esterna fluttuante con piccoli tentacoli connessi a una parte centrale semisferica. L’osservazione più dettagliata ha rivelato che non si trattava di un singolo animale, ma di molti piccoli organismi lunghi pochi millimetri, chiamati “marinai,” che sembravano svolgere la funzione di spinta nell’acqua. La parte centrale semisferica era composta da centinaia di minuscoli organismi simili a girini.
Le analisi suggerivano che questa creatura potesse appartenere al gruppo noto come Lophotrochozoa, che comprende molluschi e vari invertebrati acquatici. Tuttavia, non si sapeva ancora cosa fosse esattamente. L’analisi del DNA ha finalmente rivelato che si trattava di trematodi digenei, vermi piatti parassiti con un ciclo vitale particolare. Gli adulti vivono all’interno di ospiti vertebrati, sia marini che terrestri, e rilasciano le uova nell’ambiente. Alcune specie di trematodi digenei hanno larve che vivono liberamente e si aggregano in colonie, imitando la forma di piccoli organismi acquatici che servono da cibo per i pesci, permettendo così il loro ciclo vitale di continuare.
Questa scoperta ha aperto nuove prospettive nella ricerca sulle specie simili, in cui le larve collaborano per infettare un ospite e potrebbero avere un sistema di orientamento basato sulla luce. Adameyko intende continuare le sue ricerche per comprendere meglio questa forma di collaborazione tra larve e il loro comportamento nell’ambiente marino.