L’inquinamento causato dalle acque reflue sta emergendo come una minaccia crescente per i fiumi, superando addirittura l’agricoltura, secondo un recente studio condotto dall’Università di Oxford. Il team di ricerca ha esaminato attentamente tre fonti di inquinamento: le acque reflue trattate, l’agricoltura e il ruscellamento urbano. I ricercatori hanno testato quattro fiumi in Inghilterra sia a monte che a valle dei punti di scarico delle acque reflue in tre diversi mesi.
Ciò che è emerso è che, anche quando le acque reflue sono trattate, il loro rilascio nei fiumi ha un impatto molto più significativo sulla qualità dell’acqua rispetto all’acqua di ruscellamento proveniente dalle zone circostanti. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante perché anche le acque reflue non trattate possono essere rilasciate durante le piogge intense, in un processo noto come sovrappioggia.
Le acque reflue, trattate o meno, sono risultate essere i principali colpevoli dell’aumento di nutrienti, alghe e funghi nelle acque dei fiumi. Questo non solo altera profondamente l’ecosistema, ma modifica anche la composizione delle comunità di piante, animali e microbi nell’acqua.
In particolare, a valle dei punti di scarico delle acque reflue, si è osservato un cambiamento notevole nelle comunità di macroinvertebrati e alghe. È emerso un aumento di gruppi resistenti come i cianobatteri e i vermi, il che è estremamente allarmante, dato che i cianobatteri rilasciano sostanze chimiche tossiche che possono essere letali per molte specie acquatiche.
Sebbene le acque reflue siano emerse come la principale minaccia, l’agricoltura contribuisce anch’essa alla degradazione della qualità dell’acqua, danneggiando soprattutto gruppi di insetti sensibili come efemerotteri, plecotteri e tricotteri.
Per affrontare questa problematica, il dottor Dania Albini, autore principale dello studio, ha sottolineato l’urgente necessità di un piano d’azione completo che affronti il problema dello scarico delle acque reflue. Questo è cruciale per preservare l’integrità e la sicurezza dei nostri fiumi, essenziali sia per gli ecosistemi che per il benessere umano.
Le rivelazioni dello studio sono giunte in un momento critico, considerando lo stato in cui versano i fiumi nel Regno Unito, con oltre il 90% degli habitat di acqua dolce dei fiumi inglesi influenzati da vari inquinanti. La necessità di una strategia olistica per affrontare l’inquinamento diventa quindi imperativa per garantire il benessere dell’ambiente e dei suoi abitanti.