La data di oggi, domenica 24 settembre, segna un momento epocale nell’esplorazione spaziale, con la sonda Osiris-Rex pronta a rientrare sulla Terra per consegnare un prezioso carico: campioni di materiale raccolti dall’asteroide Bennu. Questo evento straordinario pone fine a una missione di sette anni, portando con sé promesse di scoperte scientifiche rivoluzionarie.
Osiris-Rex è una delle imprese più ambiziose della NASA, iniziata nel 2016 con un costo di circa 1 miliardo di dollari. Dopo aver raggiunto Bennu nel 2018, la sonda ha passato due anni a studiare l’asteroide per identificare il luogo migliore per raccogliere campioni. Tre anni fa, Osiris-Rex è scesa sulla superficie di Bennu, toccandola per pochi istanti e utilizzando un aspiratore di tre metri per catturare polvere e ciottoli. Questo processo non è stato privo di difficoltà, poiché alcuni sassolini si sono incastrati attorno al bordo del coperchio della capsula contenente i campioni.
L’importanza di questa missione risiede nella quantità di materiale raccolto: si prevede di avere circa 250 grammi di ciottoli e polvere da Bennu, molto di più rispetto ai campioni raccolti da missioni simili condotte in passato. Questi frammenti rappresentano autentiche capsule del tempo, conservando informazioni preziose sugli albori del nostro sistema solare. La loro analisi potrebbe rivelare segreti fondamentali sulla formazione della Terra e sull’origine della vita.
La fase culminante della missione avviene oggi, quando Osiris-Rex rilascia la capsula contenente i campioni a circa 102.000 chilometri dalla Terra, quattro ore prima dell’atterraggio previsto nello “Utah Test and Training Range” del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La capsula entrerà nell’atmosfera terrestre a una velocità impressionante di 44.500 km/h, ma il paracadute principale rallenterà il suo discesa, consentendole di atterrare a una velocità sicura di 18 chilometri all’ora. Successivamente, la capsula verrà trasportata in elicottero in un laboratorio e, il giorno successivo, con un aereo, giungerà alla base di Houston, sede del Johnson Space Center della NASA, rimanendo sigillata per evitare contaminazioni.
Bennu, scoperto nel 1999, è ritenuto essere il residuo di un asteroide molto più grande che si è frammentato in seguito a una collisione con un altro oggetto simile. Con le sue dimensioni ridotte, la sua superficie nera e ruvida coperta di massi, e la sua forma tondeggiante, Bennu è un oggetto unico nel suo genere. Orbitalo attorno al Sole ogni 14 mesi, ruotando su se stesso ogni quattro ore. Gli scienziati credono che contenga importanti indizi sulla formazione del sistema solare avvenuta 4,5 miliardi di anni fa.
Un dato degno di nota è che, secondo le previsioni degli scienziati, Bennu potrebbe avvicinarsi pericolosamente alla Terra il 24 settembre 2182, esattamente 159 anni dopo l’arrivo dei primi campioni dell’asteroide. Lo studio di Osiris-Rex potrebbe fornire preziose informazioni per comprendere e, se necessario, deviare asteroidi potenzialmente pericolosi in futuro. Questo evento segna un passo significativo nella nostra comprensione dell’universo e nella preparazione per potenziali minacce cosmiche.