I fringe benefit rappresentano un aspetto importante delle retribuzioni aggiuntive fornite ai lavoratori dipendenti dai loro datori di lavoro. Questi benefici consistono in compensi in natura, come beni e servizi, e possono anche includere erogazioni di denaro in determinate circostanze. I fringe benefit offrono vantaggi significativi poiché sono esenti da tassazione e contributi fino a un certo limite.
I fringe benefit includono una vasta gamma di benefici in natura, tra cui l’uso di veicoli aziendali, come auto o cellulari, concessi per uso personale, o l’offerta di prestiti a condizioni favorevoli. Ciò che li distingue da altre forme di welfare aziendale è che possono essere concessi individualmente dal datore di lavoro senza necessità di accordi specifici.
La legge fiscale stabilisce dei limiti di esenzione per i fringe benefit. Attualmente, secondo l’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il valore totale dei beni ceduti e dei servizi prestati non concorre alla formazione del reddito fino a un limite di 258,23 euro nell’arco dell’anno. Ciò significa che tutti gli importi in busta paga e i benefici in natura sotto questa soglia non vengono soggetti a tassazione, il che rappresenta un vantaggio per i dipendenti.
Tuttavia, nel corso degli anni, ci sono stati vari cambiamenti nella normativa riguardante i fringe benefit. Nel 2022, ad esempio, è stata estesa la gamma dei benefit esenti, includendo somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale fino a un massimo di 3.000 euro.
Per il 2023, questa estensione è stata confermata, ma solo per i dipendenti con figli a carico, compresi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati. Tuttavia, è importante rispettare il limite di esenzione stabilito, poiché superarlo comporterebbe l’inclusione dell’intero valore dei fringe benefit nella formazione del reddito, con conseguente tassazione sull’intero importo. La tassazione si applica all’importo totale che supera il limite, non solo alla parte in eccesso.
In futuro, sembra che il governo stia considerando una revisione delle regole sui fringe benefit. Le prime indicazioni sulla Legge di Bilancio del 2024 suggeriscono un aumento dei limiti attuali e una differenziazione tra lavoratori con e senza figli, con un trattamento fiscale più favorevole per i primi. Queste modifiche potrebbero essere implementate per mantenere il trattamento agevolato dei fringe benefit in linea con l’inflazione e le esigenze dei lavoratori dipendenti.