Sotheby’s, la rinomata casa d’aste, è stata coinvolta in una controversia giuridica a causa di alcune operazioni legate agli NFT (token non fungibili) e in particolare alla vendita di alcune pfp della collezione Bored Ape Yacht Club. Una recente class action intentata da investitori delusi e frustrati per l’improvvisa perdita di valore dei loro NFT sostiene che la casa d’aste abbia ingannato gli acquirenti, attribuendo agli NFT Bored Ape “un’aria di legittimità… per generare interesse e promozione intorno al marchio Bored Ape.”

La causa, depositata presso il US District Court per il Central District della California, afferma che l’incremento dei prezzi degli NFT Bored Ape dovuto all’asta era fraudolento. Infatti, non è stato rivelato al momento dell’asta che l’acquirente era FTX, l’exchange di criptovalute finito in disgrazie e il cui fondatore ed ex CEO è stato recentemente arrestato per aver tentato di intimidire un testimone in un processo che lo vede accusato di diverse tipologie di frode.

Il documento legale sostiene che, sostenendo falsamente che gli NFT siano stati acquistati da un collezionista d’arte tradizionale, la casa d’aste abbia consapevolmente ingannato gli investitori, creando l’impressione che gli NFT avessero raggiunto un pubblico generalista. Di conseguenza, gli investitori, con l’aspettativa ragionevole di trarre profitto dall’acquisto di questi NFT, si sono trovati danneggiati.

Durante l’evento “Ape In!“, a settembre del 2021, Sotheby’s aveva venduto un lotto di 101 NFT Bored Ape per un totale di 24,4 milioni di dollari. Una cifra che aveva di gran lungo superato le stime pre-asta, che ipotizzavano una cifra compresa trai 12 e 18 milioni. Nel frattempo, un singolo NFT della collezione BAYC è passato da costare quanto un bilocale a Milano a valere poco più di 50mila dollari.

I promotori della causa sostengono che Yuga Lab, l’azienda che ha creato i Bored Ape, e Sotheby’s abbiano consapevolmente ordito un piano per organizzare un’asta ingannevole e frodare gli investitori.

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