Il progetto Ibris, coordinato dalla docente di bioingegneria industriale Arianna Menciassi, mira a sviluppare una nuova generazione di organi artificiali impiantabili, in grado di sostituire le funzionalità degli organi naturali compromessi. Questo progetto ha ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro dal Fondo italiano per la scienza (Fis), un programma del ministero dell’Università e della ricerca per valorizzare la ricerca italiana.
I nuovi organi artificiali che verranno sviluppati avranno capacità di attuazione, sensing e consapevolezza dell’ambiente in cui saranno impiantati. Inizialmente, il progetto si focalizzerà su due casi di studio, il sistema urinario e il cuore, per poi ampliare la ricerca anche su altri organi impiantabili.
L’obiettivo principale di Ibris è superare le limitazioni dei sistemi impiantabili attuali, lavorando su aspetti scientifici e tecnologici, come alimentazione, controllo, attuazione, dimensioni e biocompatibilità. Questa sfida rappresenta un approccio robotico e bioingegneristico, e ha il potenziale di consentire il trapianto di organi artificiali completamente funzionanti per lunghi periodi di tempo.
Questo progetto si pone come una sfida importante nella ricerca medica e potrebbe aprire nuove prospettive per migliorare la salute e la qualità di vita delle persone affette da problemi di salute legati agli organi compromessi. La sua durata sarà di 60 mesi, e l’obiettivo finale è rendere possibile il trapianto di organi artificiali con prestazioni paragonabili a quelle degli organi naturali.