Una ricerca pubblicata su «Global Change Biology» dimostra l’effetto drammatico che le ondate di calore possono avere sugli uccelli selvatici, in particolare sul falco grillaio, nell’area mediterranea. Durante le ondate di calore nel giugno 2021 e 2022, i ricercatori hanno sperimentato un metodo innovativo di raffreddamento delle cassette nido, riducendo la temperatura interna di circa 4°C rispetto a quelle non ombreggiate. Le cassette nido ombreggiate hanno mostrato un tasso di successo riproduttivo del 70%, mentre in quelle non ombreggiate solo un terzo delle uova ha prodotto pulcini pronti all’involo, con diffusi episodi di mortalità in giornate molto calde. Il raffrescamento ha dimostrato di favorire la sopravvivenza e la taglia maggiore dei pulcini.
L’aumento delle ondate di calore nell’area mediterranea a causa della crisi climatica sta avendo ripercussioni significative sulla biodiversità della zona. Il falco grillaio, già minacciato da fattori come l’intensificazione agricola e la siccità nella regione del Sahel, risulta particolarmente vulnerabile allo stress termico prolungato. Considerando i futuri scenari di cambiamento climatico, con previsti ulteriori aumenti di frequenza e intensità delle ondate di calore, la biodiversità delle regioni colpite potrebbe subire gravi minacce.
Pertanto, i ricercatori suggeriscono che piccoli accorgimenti nella progettazione e costruzione delle strutture destinate ad ospitare animali selvatici, come un miglioramento dell’isolamento termico delle cassette nido, potrebbero svolgere un ruolo significativo nel successo dei progetti di conservazione in un contesto di riscaldamento globale. La ricerca è stata parzialmente finanziata dal programma di finanziamento LIFE della Comunità Europea (progetto LIFE FALKON) e dal MUR (PRIN 2017).