Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato i quattro benefici significativi delle diete tradizionali italiane, in particolare la dieta mediterranea, in termini di salute, ambiente ed economia. La letteratura scientifica ha dimostrato chiaramente che la dieta mediterranea ha un impatto positivo sulla salute umana, promuovendo l’invecchiamento sano e riducendo la mortalità totale, nonché il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, neoplasie e malattie neurodegenerative.

Schillaci ha fatto riferimento al Seven Country Study, uno studio pionieristico condotto da Ancel Keys, che ha dimostrato che l’adesione alla dieta mediterranea è correlata a una significativa riduzione della mortalità per diverse patologie, come malattie cardiovascolari, tumori, malattie di Parkinson e Alzheimer.

Queste diete tradizionali salutari hanno un impatto positivo anche sull’ambiente. Il rispetto dei cicli della natura, una ridotta impronta ambientale e la riduzione degli sprechi alimentari sono elementi chiave per la sostenibilità ambientale. Le diete tradizionali implicano un minor impatto sulla produzione e trasformazione industriale, riducendo gli sprechi alimentari sia a livello di produzione che di consumo domestico.

Oltre agli impatti sulla salute e sull’ambiente, le diete tradizionali italiane offrono anche vantaggi economici. La promozione del successful ageing e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili correlate a queste diete riducono la spesa sanitaria per le cure e le terapie, contribuendo alla sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari. Gli alimenti stagionali e locali sono inoltre più economici rispetto a quelli fuori stagione e importati da filiere lunghe. Le diete tradizionali incoraggiano la convivialità e la condivisione dei pasti, promuovendo la consapevolezza alimentare e rafforzando il legame tra la comunità e la sua cultura alimentare.