Gli archeologi dell’Università di Roma Tor Vergata hanno recentemente ripreso le attività nella Grotta Guattari di San Felice Circeo (Latina), uno dei siti più significativi al mondo per lo studio dell’uomo di Neanderthal. Questa cavità sotterranea, sigillata da una frana circa 60.000 anni fa, fu scoperta per caso nel 1939 e ha rivelato importanti informazioni sulla vita dei nostri lontani cugini oltre 100.000 anni fa, quando frequentavano l’imbocco della grotta e vivevano nella zona in piccoli gruppi. Durante gli scavi sono stati rinvenuti anche i resti di un antico focolare, testimonianza delle attività umane di quel tempo.

Tuttavia, circa 65.000 anni fa, la grotta subì un radicale cambiamento e divenne una tana di iene. Questi predatori portavano le loro prede all’interno della grotta, tra cui uomini di Neanderthal, la cui presenza è stata confermata dai resti umani scoperti all’interno della cavità. Questo particolare periodo della storia umana è stato oggetto di attenta ricerca e ha suscitato l’interesse di esperti e studiosi.

Nel 2019, su impulso della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Frosinone e Latina, sono stati avviati nuovi studi e ricerche sulla Grotta Guattari. Gli sforzi si sono concentrati in particolare sulla cosiddetta “sala del Laghetto”, un’area all’interno della grotta che è stata oggetto di un’attenta pulizia per esplorarne ulteriormente i segreti nascosti. Un’altra scoperta significativa è stata una spiaggia fossile risalente a circa 130.000 anni fa, che è riemersa in una zona vicino all’ingresso della grotta. Questo periodo storico corrisponde a un’epoca in cui il livello del mare era più alto, fornendo importanti informazioni sulle variazioni ambientali del passato.

Le datazioni degli oggetti e dei resti umani rinvenuti nella grotta sono state condotte in collaborazione con esperti del CNR, INGV e delle università di Pisa e Roma “La Sapienza”. Le ricerche hanno portato a importanti presentazioni di risultati, incluso il congresso internazionale INQUA a Roma, che ha coinvolto migliaia di esperti provenienti da tutto il mondo. Questa condivisione di conoscenze ha contribuito ad una migliore comprensione della storia umana antica e dell’importante ruolo che la Grotta Guattari ha avuto nel plasmare il nostro passato evolutivo.