Tornare a supportare il dollaro con l’oro – il gold standard–  è un vecchio cavallo di battaglia del mondo libertario e paleo-conservatore statunitense. Del resto, l’inflazione galoppante sta facendo danni nel vecchio come nel nuovo continente ed è pacifico che alcune vecchie ricette possano tornare improvvisamente (e forse incautamente, direbbe qualcuno) ‘sexy‘.

Tuttavia, il candidato alla Casa Bianca Robert Kennedy, il controverso nipote di JFK noto ai più per le sue posizioni scettiche sui vaccini, non si accontenta dei metalli preziosi. Vuole che il dollaro sia supportato da un paniere di oro, argento, platino e perfino criptovalute come i Bitcoin. Non solo: in un recente intervento ad un evento organizzato dal PAC Heal-the-Divide, Kennedy ha anche promesso di abolire le tasse sui Bitcoin. Insomma, tutto il profitto registrato facendo trading diventerebbe esentasse.

La proposta piace già molto negli ambienti di impallinati di criptovalute. Al resto della società, forse un po’ di  meno.

Il mio piano prevede di iniziare molto, molto piccolo, forse il 1% delle banconote emesse sarebbe garantito da una moneta forte, come oro, argento, platino o bitcoin”, ha detto Kennedy, descrivendo la sua visione di un ritorno al gold standard negli Stati Uniti.Il candidato aggiunto che, a seconda dell’esito di questo primo passo, aumenterebbe tale allocazione annualmente.

Questa politica – scrive la rivista specializzata in criptovalute “The Street” – reinventa il sistema finanziario, indicando un futuro in cui la scarsità del bitcoin e i solidi principi monetari rafforzino la posizione del dollaro USA come valuta di riserva mondiale, che si sta erodendo. Kennedy Jr. ha aggiunto: “Garantire il dollaro e gli obblighi di debito degli Stati Uniti con beni reali potrebbe aiutare a ripristinare la forza del dollaro, arginare l’inflazione e inaugurare una nuova era di stabilità finanziaria, pace e prosperità americana”.

In copertina: un’illustrazione del Daily Beast enfatizza l’ossessione per il body building di Robert Kenndy Jr.