Eccezionale scoperta archeologica a Selinunte: sotto la sabbia è emersa una struttura lunga 15 metri, composta da quattro filari di blocchi alti circa 1,80 metri. Questo ritrovamento potrebbe essere parte di uno dei due porti dell’antica ex colonia di Megara Iblea, un porto ampio e imponente come richiesto da una delle più importanti città del Mediterraneo, nota per il suo centro di traffici commerciali.
La notizia è stata annunciata dal Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Attualmente, gli archeologi stanno formulando solo ipotesi riguardo all’imponente struttura. Potrebbe trattarsi di una struttura di contenimento sul fiume, o forse delle pareti di una darsena collegata alle antiche fornaci scoperte nelle vicinanze, o ancora potrebbe rappresentare la base di un ponte sul fiume. Gli studiosi sono certi che si tratta di un ritrovamento di grande interesse, in grado di influenzare la comprensione della topografia della città antica.
La scoperta è avvenuta durante lavori di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo lungo la riva occidentale. Inizialmente, è stato notato solo l’angolo di un blocco, mentre il resto era sepolto sotto uno spesso strato di sabbia e vegetazione recente. L’archeologa Linda Adorno, responsabile della sorveglianza dei lavori, ha subito intuito l’importanza della struttura e ha organizzato gli scavi. I lavori sono stati sospesi per consentire indagini più approfondite e una pulizia accurata dell’area.
Linda Adorno, esperta di Selinunte e collaboratrice scientifica dell’Istituto archeologico Germanico di Roma, è stata assistita dalla collega Melanie Jonasch, presente nella zona per un altro progetto. Anche un gruppo di studenti dell’Università di Palermo ha partecipato alle prime operazioni. Grazie alla loro collaborazione, è stato possibile mettere in luce l’intera facciata della struttura, la cui funzione e utilizzo antico non sono ancora chiari. Gli archeologi ipotizzano che la sua posizione sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone possa indicare un collegamento con il traffico navale del porto orientale, oggetto di studi da parte dell’Università di Bochum.
Il Presidente della Regione Siciliana Schifani ha commentato la scoperta affermando che la Sicilia è un inesauribile tesoro di reperti che contribuiscono a ricostruire una gloriosa storia millenaria basata su scambi culturali ed economici incessanti. Ha sottolineato l’importanza di preservare e studiare questo patrimonio, nonché di promuoverlo alle nuove generazioni. Schifani ha elogiato gli archeologi del Parco archeologico di Selinunte per il loro nuovo rinvenimento, che offre l’opportunità di arricchire l’offerta culturale e trasformarla in una risorsa di sviluppo per la regione siciliana.