La maggioranza di centrodestra ha presentato una proposta di legge per istituire un nuovo reato che punirebbe chiunque “esalti condotte illegali o istighi alla violenza online”. Il tempismo della proposta non è casuale, si tratta chiaramente di una risposta alla tragedia di Casal Palocco, dove il SUV guidato da un gruppo di youtuber, i TheBorderline, è stato coinvolto in un incidente che ha causato la morte di un bambino di 5 anni.
L’incidente è stato molto discusso, sia dai quotidiani, che gli hanno dedicati numerosi editoriali, sia dalla politica. Il Ministro e leader della Lega Matteo Salvini, ad esempio, aveva usato parole estremamente forti per descrivere l’accaduto, definendo i componenti del gruppo TheBorderline degli “imbecilli alla guida” e suggerendo che siano necessarie “punizioni esemplari”. In realtà, per come è formulata la proposta di legge, non sembra che la nuova fattispecie di reato sarebbe stata applicabile nel caso di Casal Palocco, considerato che gli youtuber – al netto di tutto ciò che si può dire sul buonsenso delle loro challenge – non promuovevano esplicitamente comportamenti illegali, ma si rivolgevano al contrario ad un pubblico estremamente giovane («con un’età compresa trai 5 e 14 anni», ha spiegato a Libero l’avvocato che rappresenterà il ragazzo che si trovava alla guida del SUV) con alcuni video dichiaratamente ispirati a quelli dell’americano MrBeast.
Non conosciamo le modalità con cui venivano registrate queste challenge e se queste erano idonee a costituire un pericolo per l’incolumità, ma alcuni video caricati in precedenza dal collettivo, molto simili a quello che avrebbero dovuto registrare a bordo del SUV, non contenevano inviti a commettere azioni spericolate o a violare il codice della strada.
La proposta di legge – che è stata spiegata al Messaggero dal leghista Piero Ostellari – prevede una pena che potrebbe arrivare fino a 5 anni di carcere per chi viola la nuova disposizione, sia per gli adulti che per i minori, attraverso una modifica dell’articolo 414 del codice penale relativo al reato di istigazione a delinquere, nonostante questo già copra l’istigazione alla violenza con qualsiasi mezzo.
La proposta ha già ottenuto alcune critiche. Riportando questa notizia, ad esempio, l’edizione italiana di Wired ha ricordato che oggi l’istigazione a delinquere e l’istigazione alla violenza sono già contemplate dagli articoli 414 e 610 del codice penale, sostenendo che istituire “un reato ex novo solo per i media digitali sembra quindi ridondante e non necessario”. Sempre Wired suggerisce che il concetto di esaltazione delle condotte illegali, nella sua ampiezza, potrebbe “nascondere una pericoloso tendenza liberticida. Non avendo una formulazione ristretta, questo reato potrebbe infatti colpire chiunque”. E dunque, finire per punire anche chi pubblica video a difesa della GPA o addirittura a scopo informativo sulla cannabis.