Nick Fury ritorna protagonista dell’MCU e Samuel L. Jackson riveste i panni dell’iconico personaggio in grande stile. L’attore ha sempre detto di accettare progetti cinematografici e seriali sono se li riteneva abbastanza interessanti ed in grado di intrattenerlo. Secret Invasion è senza dubbio una serie nella quale, durante le riprese, l’attore settantaquattrenne si è sicuramente enormemente divertito ed ha coinvolto tutto il resto del cast. Gli attori della nuova serie firmata Marvel Studios hanno fatto squadra e creato una serie dedicata sì al personaggio di Jackson ma che si dimostra anche in grando di essere corale. In Secret Invasion scoprirete Nick Fury sotto una luce diversa e del tutto inedita.

Il nuovo show, al debutto su Disney+ il prossimo 21 giugno, racconterà passato e presente dell’ex agente dello S.H.I.E.L.D. e si ricollegherà perfettamente a quanto narrato nei progetti pregressi, Captain Marvel primo fra tutti. Secret Invasion è una vera serie spy thriller che è in grado di fondere il lato più dark di Captain America The Winter Soldier con quello più frizzante delle pellicole Marvel, anche se, almeno nei primi due episodi, lo spazio per il tipico humor di casa MCU è davvero risicato. Ecco la nostra recensione dei primi due episodi di Secret Invasion. 

Premessa importante: consigliamo la visione della serie ad un pubblico di adulti. Se solitamente siamo abituati a vedere serie o film Marvel con tutta la famiglia, in questo caso lo show dovrebbe essere riservato ad un pubblico di persone in grado di reggere scene violente e crude. Già durante i primissimi episodi lo spettatore si troverà ad affrontare scene parecchio forti che forse non avrebbe mai pensato di vedere all’interno di una serie Marvel. Per questo motivo consiglio la visione dello show soltanto ad un pubblico di persone in grado di comprendere bene cosa stanno visionando. 

Secret Invasion: “Nick Fury è dentro anche quando dovrebbe essere fuori”

Se pensiamo ad un personaggio iconico della Marvel cinematografica forse i primissimi nomi che ci passano per la mente sono quelli di Iron Man e Captain America, ma subito dopo ricordiamo anche Nick Fury, l’ex agente capo dello S.H.I.E.L.D. che ha ideato, riunito e dato luce agli Avengers. Il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson è impresso in maniera indelebile nella mente dei fan Marvel e non solo, tanto che alcuni spettatori tengono ad associare personaggio ed attore. Quindi come è possibile che dopo 15 anni dall’esordio di Iron Man nelle sale solo oggi, finalmente, possiamo parlare di uno show dedicato all’iconico personaggio? 

Forse anche la Marvel se lo sarà chiesto e la risposta non è semplice o scontata come potrebbe sembrare. Prima dell’avvento di Disney+ sarebbe stato difficile dedicare a Nick Fury il giusto spazio e il giusto prodotto, un singolo film forse non sarebbe stato in grado di esplorare a dovere la backstory ed allo stesso modo il presente del personaggio. Captain Marvel ha gettato le basi per un progetto unico e Kevin Feige ha colto la palla al balzo: Secret Invasion è la serie di Nick Fury. 

Avevamo lasciato Fury nello spazio durante la scena post credit di Spider-Man Far From Home. Potevamo intuire allora che Nick fosse a capo di una nuova divisione speciale per supervisionare le minacce interglobali, ma solo grazie al trailer di The Marvels, in uscita il prossimo novembre, abbiamo avuto la conferma che Fury è ora a capo della S.A.B.E.R. 

La cosa fondamentale e urgente a cui provvede subito Secret Invasion è chiarire per quanto tempo Nick ha vissuto lontano dalla Terra: da dopo il funerale di Tony fino all’inizio di Secret Invasion. Talos, quindi, lo ha sostituito solo per il secondo film di  Spider-Man. Altro aspetto importante della nuova serie è fissare fin da subito il mood generale. Lo show è un vero e proprio spy thriller dalle tinte dark. La nuova serie Marvel non ci va leggera con la violenza e non risparmia il sangue allo spettatore. Forse è il prodotto più crudo dopo Moon Knight, anzi forse persino più concreto e realistico dello show con protagonista Oscar Isaac. Secret Invasion parla di terrorismo, di attentati, di reclusione ed emarginazione, non manca la violenza psicologica e nemmeno gli esperimenti scientifici. Lo show fonde il meglio delle vibes dark di Winter Soldier con tematiche attuali quali la rappresentanza e l’inclusione. 

Nick Fury: l’eroe senza poteri che forse non è più in forma come una volta

Probabilmente per prima volta Marvel sceglie di rendere protagonista indiscusso della sua storia un personaggio senza armatura, senza poteri o abilità fisiche particolari, ma che a conti fatti è sempre stato “l’uomo sulla sedia” pronto a salvare gli Avengers. Nick Fury è intelligente, scaltro, ha esperienze ed è sempre un passo avanti al suo nemico. Non teme di esporsi per cose in cui crede e non ha paura del pericolo. Nick è tornato sulla terra per affrontare la sua guerra, quella contro gli Skrull. Sappiamo bene che Secret Invasion tenterà di adattare in salsa live action l’omonima saga a fumetti con protagonisti gli eroi Marvel. Questa volta il punto di vista principale non sarà quello degli Avengers ma quello di Nick Fury. 

Fury torna sulla terra perché la situazione è ben diversa da come l’aveva lasciata. A Nick in realtà mancano diversi tasselli della storia che Talos, ben presto, si appresterà a ricucire: gli Skrull non sono più sotto il suo controllo, la popolazione aliena pacifica e perfettamente innocua ora è pronta a conquistare la Terra e fare di essa il nuovo mondo popolato solo da uomini e donne verdi. Nick si sente colpevole. Sappiamo che al termine di Captain Marvel l’agente ha promesso agli Skrull di aiutarli a trovare un nuovo pianeta ma non è mai riuscito a mantenere la sua promessa. In cambio invece gli Skrull hanno assunto sembianze umane e si sono integrati sulla Terra. Ora però il malcontento dopo il Blip è precipitato, Talos è stato rimosso dal consiglio degli Skrull e al vertice del potere siede un ragazzino arrabbiato e in cerca di vendetta. 

Nick Fury non è più l’uomo in forze che abbiamo lasciato sul finale di Avengers Infinity War, ora è visibilmente più affaticato e mentalmente non pienamente lucido. Il senso di colpa per aver abbandonato il popolo Skrull, Talos e Maria Hill lo affligge, al tempo stesso, proprio perché si ritiene l’unico responsabile, non vuole coinvolgere nessun altro nello scontro infuocano che si sta per svolgere. Nemmeno gli Avengers, o quel che ne rimane. 

La serie nei suoi primi due episodi ci fornisce un breve assaggio di tutto ciò che scopriremo su Nick Fury, già solo le prime due ore di visione ci hanno permesso di scoprire il personaggio sotto una luce nuova. Nick è molto più fragile e tormentato di quanto non voglia mostrare agli altri, non è così sicuro di se come appare e ha tanti, ma davvero tanti segreti nel cassetto. Segreti che sono pronti ad essere esplorati nei prossimi episodi della serie. 

Secret Invasion ci racconta di un eroe stanco perché ha raggiunto un’età che non gli consente più di agire come ai tempi d’oro, ma che allo stesso tempo non intende rinunciare a combattere per ciò che è giusto. La storia di Nick è sinonimo di perseveranza, un vissuto costellato da regole infrante in nome di una giusta causa. Impossibile non empatizzare con l’eroe. A dimostrazione di quanto la serie scelga di scavare a fondo nella vita di Nick Fury, per i primi due episodi il personaggio si mostra sempre senza benda sugli occhi, una chiara metafora del fatto che ora non ha più nulla da nascondere e non vuole nemmeno più farlo. Nick è pronto a svelarsi, almeno a noi spettatori. 

Tra azione e tematiche delicate: di chi possiamo realmente fidarci? 

Secret Invasion è una serie ambiziosa, conosce il suo valore e non ha timore di dimostralo. Premesso che lo show è stato diretto interamente da un unico regista, procedura non consona per una serie tv ma in linea con quanto desiderato dagli studios, la serie si dimostra perfettamente coerente nelle vibes, nei temi e nelle sequenze dei due primi episodi. La Marvel desiderava raccontare la storia a fumetti di Secret Invasion mediante uno show action con agenti segreti ed è riuscita a farlo grazie alla visione di Ali Selim. Fin da subito percepiamo i toni dark, cupi e le atmosfere alla spy movie dello show. Dal primo al secondo episodio la tensione cresce, cosi come la potenza delle tematiche, dei colpi di scena, della violenza e delle rivelazioni. La fotografia cupa ma non eccessivamente scura è perfetta per rappresentare il mood della storia. 

Secret Invasion sviluppa fin da subito la tematica della discriminazione razziale e dell’emarginazione: cosa sarebbe successo se gli Skrull si fossero presentati agli umani, pur essendo privi di intenti violenti, con la loro pelle verde? Sarebbero stati visti come nemici e per questo emarginati per non dire sterminati. Per questo hanno fatto di tutto, come poi scoprirete anche nel corso degli episodi, per integrarsi al meglio. Alcuni Skrull hanno compreso la complessità e la delicatezza della situazione, altri sono stufi di nascondersi e desiderano vendicarsi per non aver mai potuto esprimere loro stessi al 100%. Il tema delle differenze etniche ritorna anche con il personaggio di Nick Fury e quello di James Rhodes (Don Cheadle), badate bene perché non è una scelta casuale. 

Non manca un importante riferimento al rapporto genitore-figlia: Talos e la sua piccola non hanno vissuto serenamente negli ultimi anni. Scoprirete presto che la famiglia di Talos non è in buoni rapporti e le conseguenze della rabbia repressa sono state fatali. Davvero interessante è il personaggio di Emilia Clarke, G’iah. La figlia di Talos ha rinnegato il padre e si è unita alla frangia estremista degli Skrull, ma non è così devota alla causa come desidera apparire. Il personaggio della Clarke ha visibilmente sofferto e ha scelto di sfogare la sua tristezza nel modo peggiore, ma non tutto è perduto. G’iah è un personaggio grigio che nel corso dei sei episodi di Secret Invasion potrà essere in grado di redimersi e speriamo di ricongiungersi con il padre. La Clarke dopo Game of Thrones e Star Wars fa il suo ingresso all’interno del franchise Marvel e non è intenzionata a passare inosservata. Speriamo che lo show non ci privi troppo presto di questo personaggio perché ha sicuramente tanto da dire e ancora molto da raccontare. 

Merita di essere menzionata l’interpretazione frizzante e sagace di Olivia Colman. L’attrice premio Oscar dopo anni che cercava di entrare a far parte dell’MCU fa il suo debutto nell’universo supereroistico di casa Marvel con il ruolo di Sonya Falsworth, agente di vertice dell’MI6. Pare che il personaggio di Sonya abbia parecchia autonomia all’interno dei servizi segreti inglesi e non ha timore di mostrare la sua spietatezza. È autoironica, frizzante e particolarmente loquace. Si rende protagonista di siparietti che non avrebbero nulla a che fare con la comicità ma che grazie alla sua presenza diventano più leggeri. Il personaggio nasconde senza dubbio un passato ancora non raccontato e un’amicizia di lunga data con Nick Fury. Non sappiamo ancora come ma i due si conoscono da tempo, anche se speriamo di scoprirlo presto, non sono nemici ma sembrerebbe che per il momento non siano nemmeno alleati. 

In soli due capitoli la serie Marvel ha fissato uno standard e delle aspettative che, considerate le polemiche e le critiche che sono seguite alle precedenti serie, non possono essere deluse. Secret Invasion vi aspetta dal 21 giugno solo su Disney+. Al lancio troverete i primi due episodi, i successivi 4 arriveranno a cadenza settimanale ogni mercoledì. 

85
Secret Invasion
Recensione di Chiara Giovannini

Secret Invasion è una vera serie spy thriller che è in grado di fondere il lato più dark di Captain America The Winter Soldier con quello più frizzante delle pellicole Marvel. In Secret Invasion scoprirete Nick Fury sotto una luce diversa e del tutto inedita.

ME GUSTA
  • È una vera serie spy action con una forte matrice thriller e vibes a la Winter Soldier
  • La serie racconta Nick Fury come non lo avete mai visto prima
  • Tematiche delicate ed attuali
FAIL
  • Nessun difetto evidente