I prati stabili rappresentano un prezioso patrimonio naturale che richiede tutela. Questi prati, in cui la vegetazione cresce spontaneamente, sono ricchi di biodiversità e offrono un habitat ideale per impollinatori e ruminanti, che producono latte aromatico e di qualità. Inoltre, svolgono un ruolo importante nel contrastare la crisi climatica.
I prati stabili sono caratterizzati dalla mancanza di aratura, dissodamento o coltivazione, consentendo all’accumulo di sostanza organica di persistere nel tempo. Questa condizione può durare almeno dodici anni e talvolta persino centinaia di anni. La vegetazione spontanea è predominante nei prati stabili, e ciò contribuisce a un alto livello di biodiversità. Nelle regioni montane, sono presenti oltre cento specie diverse, mentre nelle pianure si contano circa 15-20 specie. Nei prati stabili delle pianure, l’erba viene falciata per produrre foraggio equilibrato per le mucche da latte. Questi prati sono mantenuti tramite sfalcio o pascolo, senza l’utilizzo di diserbanti, antiparassitari o trattamenti chimici. L’unico fertilizzante utilizzato è il concime organico prodotto dagli animali, mentre la natura si occupa autonomamente della propagazione delle specie vegetali.
Oltre ad essere un paradiso per gli impollinatori, i prati stabili sono ideali per i ruminanti, che producono un latte saporito, ricco di antiossidanti e omega 3. Contrariamente all’immagine del latte supermercato, il latte prodotto dai ruminanti che pascolano sui prati stabili ha un sapore e un aroma unici. Un altro aspetto importante è che i prati stabili contribuiscono a contrastare la crisi climatica. Mentre gli allevamenti sono spesso associati alle emissioni di gas climalteranti, i prati stabili svolgono il ruolo opposto, trasformando ciò che viene considerato una fonte di inquinamento in un efficace meccanismo di contrasto alla crisi climatica. Un suolo fertile e ricco di vegetazione può assorbire una significativa quantità delle emissioni prodotte dall’uomo.
I prati stabili rappresentano un equilibrio ecologico fondamentale per il territorio e riflettono la sua identità biologica. Purtroppo, questa vegetazione spontanea è altamente sensibile alle alterazioni ambientali e all’inquinamento. La conservazione dei prati stabili richiede la collaborazione degli agricoltori, poiché l’abbandono progressivo dell’allevamento delle mucche da latte ha portato alla conversione di questi prati in colture più redditizie ma anche più impattanti sull’ambiente. È essenziale impedire la sostituzione dei prati stabili con colture intensive o, ancora peggio, con l’urbanizzazione.
Slow Food, che promuove una produzione alimentare sostenibile, riconosce l’importanza dei prati stabili nel mantenere un perfetto equilibrio tra tutela dell’ambiente e produzione di reddito. L’evento Cheese, organizzato da Slow Food a Bra (Cuneo) dal 15 al 18 settembre, dedicherà particolare attenzione alla conservazione dei prati stabili, mettendo al centro i prodotti lattiero-caseari che rappresentano l’armonia con la natura.