«Alcuni economisti hanno previsto che le intelligenze artificiali come ChatGPT potrebbe sostituire centinaia di milioni di posti di lavoro, in una ristrutturazione cataclismica della forza lavoro che ricorda la rivoluzione industriale», si legge in un’inchiesta uscita sul Washington Post. «Ma per alcuni lavoratori, questo cambiamento è già avvenuto».
I principali candidati a perdere il lavoro già oggi, nell’immediato, a causa delle IA generative? Copy writer e social media editor / manager: sono loro i primi lavoratori “sacrificati sull’altare di ChatGPT”, ha appreso il quotidiano dopo aver parlato con alcuni esperti e altrettanti insider delle industrie in questione. «ChatGPT è già in grado di produrre alternative al loro lavoro tutto sommato accettabili».
Gli esperti affermano che anche se l’IA avanzata non riesce a eguagliare le competenze di scrittura di un essere umano – dato che manca di voce personale e stile, e spesso produce risposte sbagliate, prive di senso o tendenziose -, ad alcune aziende potrebbe importare molto poco. «Il taglio dei costi vale una diminuzione della qualità dei lavori».
Sarah T. Roberts, professoressa associata presso l’Università della California a Los Angeles ed esperta di lavoro digitale, ha ricordato che fino a non troppi anni fa si dava per scontato che l’IA avrebbe soprattutto “rubato il lavoro” ai cosiddetti blue colar, cioè chi fa lavori fisici e meccanici, che non richiedono grossa invettiva o un alto livello di istruzione. Per il momento, si sta dimostrando vero il contrario.
La capacità della tecnologia di produrre testi che sembrano scritti da esseri umani mette i lavoratori altamente retribuiti nel mirino della sostituzione, dicono gli esperti. “In ogni precedente analisi sulla minaccia di automazione, l’automazione riguardava lavori duri, sporchi e ripetitivi, ha detto Ethan Mollick, professore associato presso la Wharton School of Business dell’Università della Pennsylvania. “Questa volta, la minaccia di automazione è mirata direttamente ai lavori più remunerati e creativi che… richiedono la formazione più avanzata”
conclude il Washington Post. Avvocati, analisti e alcune tipologie di programmatori informatici potrebbero essere i prossimi. Fortuna loro vuole che ci vorrà ancora un po’ di tempo.