Il premio Nobel per la Medicina del 2008, Harald zur Hausen, noto virologo tedesco, è morto all’età di 87 anni a Heidelberg. Zur Hausen, direttore dell’Istituto di virologia dell’Università di Friburgo e ex direttore scientifico del Centro tedesco per la ricerca sul cancro di Heidelberg, è stato riconosciuto per la sua scoperta del legame tra il virus del papilloma umano (HPV) e il carcinoma del collo dell’utero. Negli anni ’70, il suo lavoro si concentrò sul ruolo dei virus nell’insorgenza del tumore cervicale e riuscì a isolare alcuni tipi di HPV come agenti causali del carcinoma della cervice uterina.

La scoperta di zur Hausen, insieme alle sue ulteriori ricerche sull’immunogenicità dell’HPV, ha aperto la strada allo sviluppo di un vaccino contro il papillomavirus nel 2006. Il suo contributo alla medicina gli ha valso numerosi premi nazionali e internazionali, inclusa la prestigiosa onorificenza del Premio Nobel nel 2008, condivisa con Luc Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi per la scoperta del virus dell’HIV.

Zur Hausen, nato il 11 marzo 1936 a Gelsenkirchen, Germania, ha completato gli studi di Medicina presso diverse università tedesche e ha iniziato la sua carriera di ricerca nel campo della virologia. Ha ricoperto diverse posizioni accademiche di rilievo e ha svolto un ruolo significativo nel campo della ricerca sul cancro, specialmente per quanto riguarda le cause virali dei tumori. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e dottorati onorari da istituzioni accademiche in tutto il mondo.

Le sue scoperte hanno avuto un impatto significativo sulla salute pubblica, in particolare nei paesi in via di sviluppo, dove il cancro del collo dell’utero rappresenta una delle principali cause di mortalità femminile. Le sue ricerche hanno contribuito allo sviluppo di test diagnostici e vaccini preventivi contro l’HPV, offrendo nuove possibilità di prevenzione e trattamento per questa forma di cancro.

La morte di Harald zur Hausen rappresenta una perdita per la comunità scientifica e medica, ma il suo lascito continuerà a influenzare la ricerca e la lotta contro il cancro, migliorando la salute delle donne in tutto il mondo.