Nel corso dei prossimi 50 anni, potremmo assistere all’emergere di una rivoluzione medica grazie ai nanorobot iniettabili nel corpo umano, secondo quanto ha dichiarato premio Nobel Bernard Lucas Feringa e riportato dall’Ansa. Questi nanorobot, delle dimensioni di pochi milionesimi di millimetro, funzionerebbero come sommergibili che navigano attraverso il circolo sanguigno, utilizzando gli zuccheri come fonte di energia per individuare tumori, riparare lesioni e rilasciare farmaci in modo mirato, riducendo gli effetti collaterali. Durante la cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze dei Materiali presso l’Università di Milano-Bicocca, Feringa ha dichiarato: “Non sono bravo a fare previsioni, ma il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo“. In questa occasione, il chimico olandese ha condiviso scenari fantascientifici resi possibili grazie all’invenzione delle macchine molecolari, per la quale ha ricevuto il premio Nobel insieme a James Fraser Stoddart e Jean-Pierre Sauvage. Sebbene le attuali scoperte rappresentino ancora i risultati della ricerca di base, Feringa ha precisato che le potenziali applicazioni di queste nanotecnologie potrebbero rivoluzionare il campo della medicina. Ad esempio, si potrebbero utilizzare minuscoli robot capaci di effettuare chirurgia molecolare sulle cellule malate, oppure interruttori molecolari sensibili alla luce per attivare e disattivare l’attività degli antibiotici, contrastando così il fenomeno preoccupante dei batteri resistenti agli antibiotici. Oltre al settore biomedico, numerosi settori industriali potrebbero trarre vantaggio dai progressi ottenuti dai “meccanici del nanomondo“, che stanno già compiendo esperimenti talvolta molto curiosi. Feringa ha condiviso un esempio interessante: “Abbiamo riprodotto su scala nanometrica un parco di pale eoliche molecolari ispirandoci ai mulini a vento, alimentate dall’energia solare“. Queste ricerche apriranno la strada alla realizzazione di superfici autopulenti e autoriparanti, come vetri, pannelli solari e persino automobili. Il controllo dell’organizzazione e del movimento su scala nanometrica consentirà la creazione di materiali responsivi e addirittura di muscoli artificiali per robot morbidi, che possono essere comandati dalla luce.
Da anni, il team di Feringa collabora con i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, guidati da Angiolina Comotti, in diversi progetti. Uno di questi si concentra sullo sviluppo di nuovi materiali porosi per la purificazione dell’aria e dell’acqua. “La collaborazione con il professor Feringa”, ha sottolineato Comotti, “si concentra in particolare sullo sviluppo di materiali intelligenti capaci di controllare la cattura di gas per l’ambiente e l’energia, come l’anidride carbonica“.