In un documento pubblicato di recente, i medici dell’UK HealthCare chiedono un trattamento standard per il disturbo da uso di oppioidi (OUD) tra i pazienti detenuti. L’articolo di Anna-Maria South, Laura Fanucchi, e Michelle Lofwall, pubblicato su JAMA, mette in evidenza le barriere che ostacolano l’inizio della terapia farmacologica per il disturbo da uso di oppioidi (MOUD) tra le persone detenute. Per i pazienti con disturbo da uso di oppioidi, farmaci come la buprenorfina e il metadone sono considerati dalla comunità medica come trattamenti standard, in quanto alleviano i sintomi dell’astinenza, riducono il desiderio e il dolore, diminuiscono le infezioni e riducono il rischio di mortalità. Tuttavia, l’uso di questi farmaci è spesso limitato nelle carceri e nei penitenziari degli Stati Uniti, e solo alcuni Stati ne impongono l’uso nel sistema carcerario. L’articolo dei medici richiama l’attenzione sul significativo disagio morale che i medici provano quando i pazienti incarcerati devono essere ricoverati a causa di gravi complicazioni mediche derivanti da un disturbo da uso di oppioidi non trattato, ma non sono in grado di fornire loro il trattamento migliore. L’articolo sottolinea anche il fatto che negare ai pazienti le cure standard perché incarcerati viola l’etica medica, gli emendamenti costituzionali e l’Americans with Disabilities Act (ADA) e sottolinea la necessità di una difesa dei medici.
“I detenuti affetti da disordine da uso di oppioidi sono tra le popolazioni di pazienti più vulnerabili e meno capaci di difendersi da soli“, ha dichiarato South, professore presso la Divisione di Medicina Ospedaliera dell’UK College e medico presso il Servizio di Consulenza e Formazione sulle Dipendenze. “Noi medici abbiamo una voce potente da difendere per ottenere un cambiamento sostanziale. Dobbiamo informarci sui diritti che i nostri pazienti hanno e su dove possiamo rivolgerci per difenderli“.