Facebook ha un problema con i giovani. Nel senso che non ne ha e i suoi utenti sono ormai quasi esclusivamente late-millenial, over 40 e pensionati. Del tema se n’è occupato un recente approfondimento della CBS, che ha raggiunto conclusioni tutto fuorché incoraggianti: o Facebook riesce ad attirare l’attenzione dei giovani o, tra non poi così tanti anni, le cose rischiano di mettersi molto male per Meta. Nonostante Instagram possa contare su una base utenti con un’età media più bassa, Facebook continua ad essere la principale voce di ricavi di Meta.
«Facebook dice di non essere ancora morto. Facebook vuole anche che tu sappia che non è un social “per vecchi”, come molti giovani ripetono da anni», si legge nell’articolo, che prosegue sottolineando come il suo principale rivale, TikTok, rischi di essere presto messo fuori gioco dal governo americano. «Forse, Facebook potrebbe posizionarsi come una valida alternativa nazionale».
Resta il fatto che i giovani americani sono completamente allergici al brand di Facebook. «Onestamente non ricordo nemmeno l’ultima volta che ho fatto login, credo siano passati molti anni», ha spiegato alla CBS Devin Walsh, unA ragazzA di 24 anni che, come molti coetanei, ha abbandonato la piattaforma di Zuckerberg e non ha nessuna intenzione di tornare indietro.
«Se penso a Facebook penso a, beh, persone vecchie, tipo i genitori che condividono foto dei loro figli o nipoti, stati di gente a caso che non mi interessa, oppure persone che perdono tempo a litigare per la politica».
In compenso, Walsh utilizza abitualmente Instagram – «lo controllo almeno 5 volte al giorno» – che è a sua volta di proprietà di Meta. E poi controlla TikTok, dove però ci spende almeno 1 ora di fila, senza interruzioni. «È un’app che mi mostra cose che non sapevo nemmeno potessero interessarmi», spiega.
Interrogandosi sui motivi che l’hanno spinta lontano da Facebook, la ragazza, che nella vita si occupa di relazioni pubbliche, tenta un’ipotesi: «ha a che fare con il suo branding, no?» Se penso a Facebook penso a, beh, persone vecchie, tipo i genitori che condividono foto dei loro figli o nipoti, stati di gente a caso che non mi interessa, oppure persone che perdono tempo a litigare per la politica».
3 miliardi di utenti attivi, ma il suo destino è appeso ad un filo
Facebook si prepara a spegnere 20 candeline e oggi viene usata da oltre 1/3 dell’intera popolazione mondiale. Eppure ha pochissimo da festeggiare:
Facebook una volta era percepito come qualcosa di “figo”, è nato prima dell’iPhone e si avvicina ai due decenni di esistenza. Questo social è diventato presto parte inesorabile della vita di praticamente chiunque sia cresciuto attorno al 2004, l’anno in cui Mark Zuckerberg ha lanciato thefacebook.com (come si chiamava in origine ndr) dalla sua cameretta nel dormitorio di Harvard. Probabilmente nel corso degli anni le persone hanno ridimensionato l’importanza di Facebook nella loro vita quotidiana, ma il social resta ancora lì
Facebook si trova di fronte a una sfida particolarmente strana. Oggi, 3 miliardi di persone lo controllano ogni mese. Questo rappresenta più di un terzo della popolazione mondiale. E 2 miliardi di persone accedono ogni giorno. Tuttavia, si trova ancora in una battaglia per la rilevanza e assicurarsi un futuro, nonostante siano passati quasi 20 anni dalla sua fondazione.
Una società di ricerca prevede che nel 2026 circa il 28% degli utenti di Facebook negli Stati Uniti avranno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, rispetto al quasi 46% per TikTok e al 42% per Instagram. I numeri sono più evidenti per i teenager tra i 12 e i 17 anni. Parlando con la CBS, il dirigente di Facebook Tom Alison ha spiegato di non ritenere che questo trend possa essere completamente invertito. Tuttavia, ha anche riconosciuto che l’azienda è a conoscenza del problema e che sta investendo importanti risorse per tornare ad essere centrale nella vita di moltissimi giovani.
Una società di ricerca prevede che nel 2026 circa il 28% degli utenti di Facebook negli Stati Uniti avranno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, rispetto al quasi 46% per TikTok e al 42% per Instagram. Facebook sta facendo il possibile per invertire il trend.
L’intelligenza artificiale è al centro di questo piano. Proprio come TikTok utilizza la sua AI e l’algoritmo per mostrare alle persone video che non sapevano di volere vedere, Facebook spera di sfruttare la sua potente tecnologia per riconquistare i cuori e gli occhi dei giovani adulti. Reels, i video simili a TikTok con cui gli utenti di Facebook e Instagram vengono bombardati quando accedono a entrambe le app, sono anche cruciali. E, naturalmente, la messaggistica privata.
“Ciò che vediamo è che sempre più persone vogliono condividere reels, discutere reels e stiamo iniziando a integrare le funzionalità di messaggistica nell’app per consentire a Facebook di essere di nuovo un luogo in cui non solo scoprire grandi cose che sono pertinenti per te, ma anche condividerle e discuterle con le persone”, ha detto Alison.