Cresce la Second Hand Economy in Italia, un fenomeno che ha generato un valore economico di 25 miliardi di euro nel 2022, equivalente all’1,3% del PIL nazionale. Secondo i dati dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Bva Doxa per Subito, sono ben 24 milioni gli italiani che hanno scelto di acquistare e vendere prodotti usati, con un aumento rispetto all’anno precedente. Questa forma di economia circolare e distributiva sta diventando sempre più popolare, con un numero crescente di persone che ne fanno uso.
L’acquisto e la vendita di prodotti usati sono praticati sia online che offline, anche se il canale online rimane il preferito dal 65% dei partecipanti, con un volume d’affari di 11,9 miliardi di euro, corrispondente al 47% del totale. Tuttavia, dopo due anni di difficoltà, si sta osservando una crescita anche nel settore offline. In media, coloro che partecipano a questa economia circolare guadagnano circa 1.000 euro, con una cifra media di 953 euro.
Il settore dei veicoli è quello che genera il valore economico più elevato, con un totale di 10,6 miliardi di euro, anche se in decrescita rispetto all’anno precedente. La categoria Casa e Persona, invece, registra una crescita significativa, passando da 5,7 miliardi di euro nel 2021 a 6,7 miliardi di euro nel 2022. Le categorie Elettronica (4,5 miliardi di euro) e Sports&Hobby (3,4 miliardi di euro) si mantengono stabili rispetto all’anno precedente.
L’uso della Second Hand Economy sta diventando sempre più diffuso e rappresenta il terzo comportamento sostenibile più adottato dagli italiani, dopo la raccolta differenziata (90%) e l’acquisto di lampadine a LED (69%). Il 57% degli italiani compra e vende prodotti usati, con un aumento rispetto al 52% dell’anno precedente. Questa scelta è particolarmente popolare tra i giovani della Generazione Z e i Millennials, oltre che tra le famiglie giovani con figli piccoli. I valori associati a questa scelta includono la sostenibilità ambientale (55%), l’importanza di non sprecare e dare valore alle cose (52%) e la scelta di un modello economico diverso e attuale (51%). Questi valori sono comuni a tutte le generazioni e dimostrano come la Second Hand Economy stia diventando una scelta intelligente e consapevole per molti italiani.
Guardando alle regioni italiane, le prime tre per volume d’affari nel 2022 sono la Lombardia (4,2 miliardi di euro), la Campania (3,1 miliardi di euro) e il Lazio (2,7 miliardi di euro). Invece, le regioni in cui si guadagna di più grazie alla vendita di prodotti usati rispetto alla media nazionale sono la Campania (1.114 euro), il Veneto (1.099 euro) e la Lombardia (970 euro). Questo indica che queste regioni hanno una vivace economia second hand e che i loro abitanti riescono a ottenere profitti maggiori dalle vendite.
La crescita della Second Hand Economy in Italia riflette un cambiamento di mentalità nei confronti del consumo e dell’economia. Sempre più persone stanno riconoscendo il valore e i benefici di acquistare prodotti usati. Oltre al risparmio economico, l’usato offre un’opportunità per ridurre lo spreco, estendere la vita utile dei prodotti e contribuire alla sostenibilità ambientale.