I co-fondatori di Google DeepMind e LinkedIn hanno lanciato un chatbot basato su intelligenza artificiale chiamato Pi. Il nuovo bot si aggiunge così alla marea di prodotti simili lanciati pubblicamente quest’anno da aziende come OpenAI, Google e Snap. Va detto che, per stessa ambizione dei suoi creatori, Pi è un prodotto decisamente meno ambizioso dei suoi competitor (ma le sue possibilità di successo potrebbero risiedere proprio in questa filosofia).
Gli utenti di Pi possono avere conversazioni personali con il chatbot, direttamente tramite un’app, o attraverso i messaggi privati di WhatsApp, Instagram e Facebook. Il CEO di Inflection AI, Mustafa Suleyman, ha descritto il chatbot come un programma dotato di empatia e pensato per conversare amabilmente, più che fornire informazioni.
Il prodotto, che è stato testato in versione beta dagli utenti per diversi mesi, nasce per rispondere ad un’esigenza relativamente innocua e specifica. Proprio per questo, potrebbe essere più semplice e sicuro da controllare (rispetto a ChatGPT o Bard, che devono al contrario rispondere a moltissime esigenze diverse).
“Ci sono molte cose che Pi non può fare. Non fa liste e non sa programmare, non fa piani di viaggio, non scriverà la tua strategia di marketing o il tuo saggio per la scuola”, ha detto Suleyman in un’intervista al Financial Times. “È stato progettato esclusivamente per conversazioni rilassate e per dare un sostegno agli utenti”.