Martedì, Apple e Google hanno annunciato che stanno lavorando insieme ad una soluzione per impedire che gli AirTag di Apple vengano utilizzati per rintracciare le persone senza il loro permesso. Le due società si sono unite per redigere alcune nuove policy a livello industriale, che dovrebbero far sì che la maggior parte degli smartphone, anche basati su Android, saranno in grado di accorgersi della presenza di un dispositivo AirTag nelle vicinanze e segnalare all’utente eventuali situazioni sospette.
L’AirTag di Apple è destinato ad aiutare le persone a trovare oggetti smarriti come le chiavi o le valigie, mostrando la posizione quasi in tempo reale dell’oggetto all’interno di un’app per iPhone. Fin da subito questo device dell’Apple è stato utilizzato anche per pedinare le persone contro il loro consenso. Un AirTag è grande come una moneta da 50 centesimi.
Per ovviare a questo problema, Apple ha integrato all’interno di iOS una nuova funzionalità: il telefono è in grado di rilevare la presenza di AirTag sconosciuti nelle vicinanze. Se un dispositivo è vicino all’utente per numerose ore, il telefono lo allerterà con una notifica. Un’ottima soluzione se si vive negli Stati Uniti, dove la stragrande maggioranza dei consumatori possiede un iPhone, ma una misura decisamente meno incisiva nel resto del mondo, dove moltissimi utenti hanno telefonini Android – e che quindi, fino ad oggi, non avevano la capacità di proteggere le persone da possibili tentativi di stalking.
L’annuncio di martedì suggerisce che i telefoni Android acquisiranno presto la capacità di avvisare i loro utenti se vengono tracciati da un AirTag. Apple e Google hanno affermato che le funzionalità saranno completate entro la fine del 2023 e poi implementate “nelle future versioni di iOS e Android“. Il cambiamento consentirà anche ad altri tracker di oggetti smarriti, come quelli prodotti da Samsung o Tile, di creare funzionalità di avviso simili per iPhone e Android.