Il Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso che celebra in anticipo il Primo Maggio, in cui ha esortato la popolazione a non arrendersi al “lavoro povero”. Il presidente ha sottolineato la necessità di retribuzioni adeguate per permettere un’esistenza dignitosa e di rimuovere le disuguaglianze.
Il discorso di Mattarella è stato tenuto presso il Polo della Meccatronica di Reggio Emilia, uno dei poli di eccellenza del Made in Italy. Il presidente ha richiamato la storia del dibattito sulla trasformazione dell’economia italiana e la piena occupazione, citando il piano della Cgil di Di Vittorio nel 1949 e la proposta di Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito in Italia nel 1955, voluto dal Ministro del Bilancio Ezio Vanoni.
Mattarella ha ribadito l’importanza del lavoro come “il primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto”, sottolineando la necessità di creare lavoro di qualità e di ampliare la sua base. Il presidente ha inoltre evidenziato come la democrazia stessa derivi dal rapporto stretto che interviene tra lavoro, coesione sociale e saldezza delle istituzioni.
Il presidente ha evidenziato l’importanza delle imprese, grandi, medie e piccole, dei lavoratori, dei sindacati, del Terzo settore e del mondo delle professioni nel creare nuovo lavoro, sostenere le innovazioni necessarie e affrontare con coraggio e creatività la competizione dei mercati. L’unità del Paese, ha affermato Mattarella, significa anche impegno per rimuovere le disuguaglianze territoriali e promuovere l’unità nazionale.
Mattarella ha concluso il suo discorso sottolineando come il lavoro sia indice di dignità e come sia strettamente collegato al progetto di vita di ogni persona. Il lavoro, ha sostenuto il presidente, è lo strumento che permette e favorisce la mobilità sociale, è misura del contributo ai doveri inderogabili di solidarietà tracciati dalla Costituzione e mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità.
Il discorso di Mattarella è stato un richiamo alla responsabilità di tutti nel creare un’economia che metta al centro le persone e la loro dignità, rimuovendo le disuguaglianze e promuovendo l’unità del Paese. Il Primo Maggio di quest’anno è stato quindi l’occasione per riflettere sull’importanza del lavoro e sulle sfide che la società italiana dovrà affrontare per costruire un futuro migliore per tutti.