ChatGPT è nuovamente disponibile in Italia. “Ben ritornata Italia!”, si legge se si prova ad accedere nuovamente al chatbot di OpenAI. Al primo accesso, gli utenti sono chiamati a dare conferma di avere più di 18 anni, o di averne più di 13 ed essere stati autorizzati ad usare il servizio dai propri genitori.
In queste ore era emersa l’indiscrezione che il Garante e OpenAI avessero trovato una quadra, tant’è che molti quotidiani avevano riportato che ChatGPT sarebbe tornato disponibile dall’Italia tra pochi giorni, forse già domani. Alla fine l’attesa è stata addirittura minore, dato che mentre scriviamo questa notizia l’IA conversazione di OpenAI risulta perfettamente accessibile dal nostro Paese. Se lo desiderano, gli utenti che avevano ricevuto in precedenza il rimborso possono anche rinnovare l’abbonamento a ChatGPT Plus — che tra le varie cose, offre risposte più rapide e la possibilità di accedere al nuovo modello GPT-4.
Ora OpenAI mostra anche chiaramente l’informativa sulla privacy, che compare non appena si effettua il login per la prima volta.
«OpenAI – ha dichiarato il Garante della privacy – la società che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti».