In pubblico Elon Musk si dice molto preoccupato dall’ingerenza dei governi e delle autorità pubbliche su Twitter, uno dei capi d’accusa che aveva più e più volte indirizzo al vecchio management del social network, al punto da aver fatto trapelare prima ad un pool di giornalisti e poi al pubblico diversi dossier – i cosiddetti Twitter’s File – che provavano inequivocabilmente i legami tra la piattaforma e le agenzie federali statunitensi.
L’FBI segnalava i tweet da censurare o rimuovere e Twitter obbediva. A quanto pare, le cose non sono cambiate più di tanto da quando Elon Musk è diventato il CEO del social network. Ovviamente questa pratica non riguarda solo gli Stati Uniti, dato che Twitter, come ogni altro social, riceve richieste di questo tenore dai governi di mezzo mondo.
Sono passati esattamente sei mesi da quando Elon Musk ha preso il controllo di Twitter, promettendo una nuova era a sostegno della libertà di parola e libera dai bias politici. Tuttavia, le autodichiarazioni di Twitter mostrano che, anche sotto Musk, l’azienda ha rispettato e accolto centinaia di ordini di collaborazione provenienti dai governi, tra cui Stati non perfettamente democratici come la Turchia e l’India. In alcuni casi si trattava di richieste di condivisione di dati nell’ambito di indagini penali, ma in altri casi i governi hanno chiesto di censurare e rimuovere tweet definiti sconvenienti o controversi.
I dati, tratti dai rapporti che Twitter deve ciclicamente condividere con il pubblico, mostrano che tra il 27 ottobre 2022 e oggi, Twitter ha ricevuto un totale di 971 richieste da governi e tribunali. Twitter ha segnalato di aver rispettato pienamente 808 di queste richieste e parzialmente rispettato in altri 154 casi.
La cosa più allarmante è che i rapporti di Twitter mostrano che il social network non si è rifiutato di assecondare una sola richiesta — cosa che al contrario accadeva di frequente prima dell’acquisizione da parte di Elon Musk (soprattutto quando le richieste erano irragionevoli o venivano da governi autoritari come l’Iran).