Il rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2023: per ogni bambino, vaccinazioni” dell’UNICEF ha rivelato che in 52 dei 55 paesi considerati, la percezione pubblica dell’importanza dei vaccini nell’infanzia è diminuita durante la pandemia da COVID-19, con una riduzione della fiducia che in alcuni paesi arriva al 44%. L’Italia ha visto una riduzione dal 92,1% all’85,5% con una maggiore riduzione tra le persone con meno di 35 anni e tra le donne rispetto agli uomini.
Il calo della fiducia si verifica in un momento in cui c’è il più grande arretramento prolungato della vaccinazione dei bambini da 30 anni a questa parte. Tra il 2019 e il 2021 la copertura vaccinale è in calo in 112 paesi, con 67 milioni di bambini e bambine che non hanno ricevuto le vaccinazioni, di cui 48 milioni non hanno ricevuto una sola dose di vaccino (‘a 0 dose’).
Le conseguenze di questa situazione sono allarmanti: nel 2022 i casi di morbillo sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente e ogni 5 bambini circa 1 non è protetto da questa patologia, causando complessivamente nel 2021 128.000 morti. Inoltre, è aumentato del 16% il numero di coloro che sono paralizzati dalla polio e 7 ragazze su 8 non sono vaccinate contro il papillomavirus umano (HPV).
Il rapporto dell’UNICEF esorta i governi alle seguenti azioni: identificare e raggiungere con urgenza tutti i bambini, rafforzare la domanda per i vaccini, anche attraverso la costruzione di fiducia, dare priorità ai finanziamenti per i servizi di vaccinazione e di assistenza sanitaria primaria e costruire sistemi sanitari resilienti attraverso investimenti in personale sanitario femminile, innovazione e produzione locale.
La riduzione della fiducia nelle vaccinazioni di routine non può diventare un’altra vittima della pandemia. La salvaguardia della salute dei bambini deve rimanere una priorità, altrimenti la prossima ondata di decessi potrebbe riguardare altri bambini colpiti da morbillo, difterite o altre malattie prevenibili.