L’universo di Bridgerton si allarga. Dal 4 maggio è in arrivo su Netflix Queen Charlotte A Bridgerton Story, la nuova miniserie spin-off prequel di Bridgerton dedicata alla Regina Charlotte. I fan dello show di Shonda non potranno lasciarsi scappare l’occasione di conoscere la loro amata sovrana sotto una luce completamente inedita. Queen Charlotte è il primo prodotto spin-off della serie campione di ascolti di casa Netflix ma molto probabilmente non sarà l’unico. La serie è composta da 6 episodi e sono sufficienti a trasportare lo spettatore nell’universo della giovane regine del Regno Unito. Charlotte è giovane, sola e trascurata. Ha avuto un passato difficile e segnato dalle rinunce, grazie alla miniserie prequel riusciamo a scoprire come è sbocciata la sua storia d’amore con Re George e quali complicazioni ha dovuto affrontare. Non mancano tematiche delicate come la salute mentale e la discriminazione razziale. Meno balli e musiche e più approfondimento dei personaggi, poche scene spicy e tanti dialoghi intensi. Bridgerton conserva le sue vibes ed i suoi cliché ma ci regala un prodotto inedito e leggermente più ambizioso in grado di conquistare anche chi non ha mai visto la serie madre. Ecco la nostra recensione di Queen Charlotte: A Bridgerton Story.
Queen Charlotte: una nuova storia alla Bridgerton
Ammetto che all’epoca dell’annuncio della serie spin-off di Bridgerton, ormai avvenuto circa due anni fa, ero parecchio titubante. Complice il fatto che se una show Netflix funziona, trascina consensi ed accumula visualizzazioni su visualizzazioni, la piattaforma streaming non esita a rinnovarlo all’infinito e a creare diversi prodotti collaterali, ero quindi abbastanza certa che l’universo di Shonda in casa Netflix si sarebbe ampliato. Tuttavia non credevo che avvenisse così presto. Realizzare una serie spin-off quando la serie madre è solo alle sue prime stagioni non sembrava una mossa vincente. Meglio vedere come sarebbero andate le successive stagioni di Bridgerton, pensavo, e poi eventualmente investire tempo e denaro nella realizzazioni di serie tv adiacenti. Ammetto che avevo torto. Queen Charlotte è necessaria in questo preciso momento, non in una fase successiva.
La nuova miniserie di Bridgerton fornisce allo spettatore una nuova prospettiva sulla figura della regina Charlotte. Conosciamo la reggente dell’universo di Bridgerton come una donna esuberante, senza dalla peli sulla lingua e dalla personalità eccentrica. Non mostra segni di debolezza in pubblico, sembra sempre nel pieno controllo della situazione. In realtà anche la serie madre ci aveva mostrato il suo tallone d’Achille: il marito e consorte George, purtroppo non in perfetta salute, quasi mai lucido e per questo tenuto lontano dalla vita di corte poiché non in grado di reggere sulle sue spalle la pressione che una simile vita comporta. La serie tv spin-off approfondisce i rapporti della coppia dei sovrani del Regno Unito.
Queen Charlotte è lo show dedicato al primo anno di matrimonio tra la regina Charlotte e il Re George, alle loro prime impressioni, incomprensioni e difficoltà relazionali. Non è soltanto una storia d’amore quella narrata nella nuova serie firmata Netflix. Lo show ha tinte molto più drammatiche rispetto a Bridgerton, complice il passato difficile di George e le responsabilità che si sono posate sulle esili spalle della giovanissima Charlotte. Queen Charlotte intrattiene con le ormai classiche e consolate vibes alla Brigerton ma sa anche commuovere e far riflettere. Netflix sceglie di trattare la complicata e delicata tematica della salute mentale oltre che quella della discriminazione razziale e di classe, confezionando così un prodotto inedito per quanto concerne il mondo di Bridgerton.
Queen Charlotte: quando è ambientata e da chi può essere vista
Queen Charlotte, innanzitutto, è una miniserie composta da 6 episodi. Questo significa che non avrà una seconda stagione. Visionando in anteprima la serie posso garantirvi che la storia di Charlotte e George viene raccontata in maniera esaustiva e completa, nulla viene lasciato in sospeso. Questo per garantirvi che, anche se lo show dovesse andare molto bene come pronosticato, non verrà rinnovato. Ovviamente mai dire mai, ma risulterebbe molto difficile raccontare qualcosa che non sia già stato sviluppato in merito ai regnanti. Restano, invece, aperti degli spiragli per quanto concerne eventuali prequel dedicati ad altri personaggi.
Lo show Netflix segue due distinte e ben marcate linee temporali. La prima, ambienta nel passato e con protagonista una giovane Queen Charlotte (interpretata da India Amarteifio), la regina madre (Michelle Fairley), una giovane Lady Danbury (con il volto di Arsema Thomas), una giovanissima Lady Violet (interpreta da Connie Jenkins-Greig) oltre che un giovane Re George (con le sembianze di Corey Mylchreest). La seconda, invece, è ambientata nel presente della timeline di Bridgerton, quindi al termine della seconda stagione dello show. Per essere più precisi ci troviamo nel momento in cui Anthony e Kate sono in luna di miele. Le protagoniste indiscusse di questa storyline sono le nostre amate e ben note Golda Rosheuvel (nei panni di Queen Charlotte), Adjoa Andoh (in quelli di Lady Danbury) e Ruth Gemmell (nelle vesti di Lady Violet Bridgerton).
La serie tv è perfettamente fruibile anche da chi non ha mai visto nulla di Bridgerton. Tutto quello che è necessario da sapere viene raccontato nello show. Non è presente alcun cameo dei fratelli Bridgerton e nessuna anticipazione in merito alla terza stagione. Peccato, ma al tempo stesso è giusto così. Queen Charlotte è una serie che per brillare, contrariamente a quello che inizialmente avremmo potuto pensare, non ha bisogno di grandi nomi. La nuova miniserie Netflix brilla di luce propria.
Le donne sono le indiscusse protagoniste della serie
Se alcuni si erano lamentati del fatto che Bridgerton non fosse una serie abbastanza femminista, per Queen Charlotte non potranno dire assolutamente nulla. Le donne sono le protagoniste assolute della nuovissima serie Netflix.
Charlotte, la regina madre o principessa Augusta e Lady Danbury sono le indiscusse detentrici del potere e coloro che disegnano il loro destino all’interno di una società che vorrebbe vederle sottomesse al marito.
Charlotte è stata promessa sposa a George senza aver potuto avere voce in capitolo. Non aveva nemmeno mai incontrato il suo promesso prima del giorno del matrimonio. Le premesse della storia sembravano vederla ingabbiata nell’immagine di donna impossibilitata ad autodeterminarsi. Tutto cambia quando diventa regina. Charlotte non è intenzionata a seguire gli ordini, il decalogo imposto dall’alto. Non è la regina dal semplice bel viso da mettere in mostra ma è autoritaria, sa comprendere come aiutare e non intende sottrarsi. Non sarà solo il braccio destro del Re o la spalla su cui piangere ma una vera e propria ancora e la voce della nuova monarchia Britannica. La sua storia d’amore con George è caratterizzata da un iniziale instant love, si innamorano appena i loro sguardi si incontrano. A seguito di non detti e incomprensioni litigano ed iniziano una fase da enemies to lovers, che dura finché entrambi non abbassano le loro armature. La situazione di salute di George sarà molto incisiva nella sua storia d’amore con Charlotte, così come nella sua possibilità di governare il regno. Un erede è quanto mai necessario. Poche sono le scene esplicite e le scene volgari sono decisamente assenti. Tanto spazio ai dialoghi e allo sviluppo della storia dei personaggi. I balli sono presenti ma sono a malapena 4 su 6 episodi, le canzoni moderne riarrangiate in stile regency ci sono ma sono appena 4 o 5.
Lady Dambury, la giovane ovviamente, è davvero molto importante in Queen Charlotte e non solo come figura di riferimento per Charlotte: scopriamo infatti le origini della loro amicizia, ma anche come figura femminile avanguardista e pilastro di riferimento per la sua comunità nel periodo in cui alle persone di colore vennero finalmente riconosciuti i titoli nobiliari. All’interno della miniserie spin-off di Bridgerton scopriamo le origini della parità tra bianchi e neri all’interno della corte della Regina, il vero motivo e l’occasione in cui sono stati concessi i titoli nobiliari e la difficoltà che si è originata per conservarli. È presente un piccolo cameo del duca di Hastings, il papa di Simon ma non vediamo la madre. Forse ci saranno altre occasioni per approfondire la storia dell’amicizia di lunga data tra la madre del Duca più amato di Bridgerton e Lady Dambury.
Le tematiche di Queen Charlotte
Come vi ho più volte ribattuto sopra, Queen Charlotte è una serie che in qualche modo risulta inedita rispetto a Bridgerton. Non solo sviluppa i suoi personaggi sotto una luce particolarmente drammatica e riduce al minimo lo spazio per la commedia e il divertimento, ma anche perché sceglie di trattare in maniera estesa tematiche delicate e complesse che nella serie madre venivano solamente accennate.
In primis, come avrete già intuito lo show sviluppa la tematica della salute mentale. Il contesto storico non è quello attuale, cosa che non è da sottovalutare e che impone a tutti noi di ricordare che le conclusioni mediche che potevano essere dedotte non sono quelle dei giorni nostri. Siamo in un epoca in cui la terapia non era contemplata come cura, quindi vi lascio immaginare quale è stata l’alternativa medica proposta nella serie. Non manca però anche la risposta fornita dall’amore come medicina che sa saldare ogni ferita.
La discriminazione razziale e il ruolo della donna in una società patriarcale sono le altre due importanti tematiche centrali. L’universo di Shonda si apre con Bridgerton in cui le persone dalla pelle nera hanno pari diritti, titoli e terre rispetto a coloro che hanno la pelle bianca. Questa situazione politica e sociale ovviamente non rispecchia la reale epoca storica in cui è ambientata la serie, il 1800. La modifica apportata dei creativi di Shondaland risponde all’esigenza di rappresentazione, che personalmente condivido. In Bridgerton però non abbiamo avuto modo di assistere alla situazione pregressa e alle complicazioni che una simile parità ha comportato. Queen Charlotte ha offerto ha Netflix la possibilità di colmare questa lacuna, rivelando una spaccato di vita, in particolare quello dei coniugi Danbury, pre e post parità e uguaglianza.
Come vi ho largamente ribadito la donna è la figura centrale della serie. Siamo abituate a conoscere donne forti e determinate in Bridgerton ma in Queen Charlotte le comprendiamo sotto un’altra luce. A lungo viene esplorata la situazione di vedove a cui appartengono la Lady Violet e la Lady Danbury del presente, così come scopriamo che la regina è disposta a tutto pur di assicurarsi un erede al trono, anche a far sposare i suoi 13 figli tenuti nelle tenebre per le prime due stagioni di Bridgerton. Non temete: i buchi di trama che la presenza dei figli della regina potrebbe avere originato vengono colmanti a dovere nella serie. Aggiungo anche che è presente la prima storia d’amore LGBTQ+ del franchise.
Il futuro di Bridgerton: potrebbero arrivare nuovi spin-off?
La domanda che vi farà scervellare al termine della visione della serie sono sicura che sarà la seguente: potrebbero arrivare nuovi spin-off di Bridgerton dopo Queen Charlotte? Ovviamente tutto dipenderà dal successo della serie dedicata alla Regina, presumo che sarà abbastanza scontato e per questo ritengo che Netflix abbia già in cantiere altri progetti dedicati all’universo di Bridgerton. Se prestate attenzione, nel corso della visione di Queen Charlotte avrete notato che la giovanissima Lady Violet è per lo più un personaggio terziario. La scelta non è causale. Essendo più giovane rispetto alla regina sarebbe stato difficile inserirla in una dinamica con la stessa, così hanno trovato un’altra via. Resta però il fatto che la storia d’amore tra Lady Violet ed il Visconte Bridgerton non è nemmeno stata accecata, lasciando così pienamente utilizzabile questo materiale per un nuovo spin-off. A conferma della mia teoria sussiste il fatto che sono presenti diversi romanzi prequel scritti da Julia Quinn proprio dedicati alla storia di Lady Violet. L’adattamento quindi pare quindi scontato. Forse però prima di vedere su schermo un nuovo spin-off di Bridgerton Netflix aspetterà di distribuire almeno altre due stagioni della serie madre. Vedremo, mai dire mai e non ci resta che attendere.
QUEEN CHARLOTTE è la serie che potrebbe piacere anche ai detrattori di Bridgerton dato che non mancano tematiche delicate come la salute mentale e la discriminazione razziale. Meno balli e musiche e più approfondimento dei personaggi, poche scene spicy e tanti dialoghi intensi. Bridgerton conserva le sue vibes ed i suoi cliché ma ci regala un prodotto inedito e leggermente più ambizioso in grado di conquistare anche chi non ha mai visto la serie madre.
- le tematiche delicate e in parte inedite per Bridgerton
- maggiore approfondimento dei personaggi
- storia d'amore LGBTQ+
- fruibile anche da chi non ha visto Bridgerton
- la donna è la figura centrale della vicende della serie
- Forse le canzoni non sono iconiche come quelle di Bridgerton