Abbiamo avuto modo di testare con mano una versione più corposa della demo rilasciata qualche tempo fa di Humanity, un puzzle game molto particolare e rilassante, che ci farà guidare un gruppo di umani lasciando delle indicazioni attraverso il personaggio che interpreteremo, ovvero uno Shiba Inu.
Con un art design curata al massimo grazie alla scelta di proporre uno stile minimal, Humanity punta a proporre una variante del classico gioco a la Lemmings, ma con un significato più profondo di quanto si possa pensare.
Il fato dell’umanità è nelle tue mani
Come abbiamo già spiegato, in Humanity vestirete le quattro zampe di uno Shiba Inu luminoso e brillante, che nasconde ovviamente un passato da svelare, ma che oltre alla ricerca del motivo per cui è finito in questo strano limbo dovrà svolgere un compito più grande: traghettare – o per meglio dire, indicare – gli esseri umani verso un raggio di luce in grado di trasportarli altrove.
Sarà proprio la “campagna” single player a farvi entrare all’interno di questo sistema di gioco: lo Shiba, infatti, potrà lasciare delle indicazioni che permetteranno ai singoli umani di girare, saltare, spingere, scalare e via discorrendo, così da poter raggiungere l’obiettivo finale. Sparsi nella mappa poi – sempre in posizioni più scomode rispetto al tragitto più facile da fare – troverete quelli che il gioco chiama Goldy, delle persone dorate (più grandi degli altri) che permetteranno di sbloccare degli extra se portati all’estrazione.
Il sistema a “livelli” permetterà quindi di imparare, passo per passo, ogni azione possibile, così da rendervi capaci di adattarvi ai vari enigmi che il gioco proporrà. Buona parte del tutto la fa anche la praticità con cui Humanity mette a schermo i vari ambienti: questo posto alla fine del mondo, dotato di piattaforme e zone varie dove far camminare l’umanità, saranno talmente facili da comprendere che in poco tempo riuscirete a capire quali potrebbero essere gli ostacoli da superare.
Stessa cosa per quanto riguarda i poteri che lo Shiba Inu potrà sfruttare: se infatti far girare la coda di esseri umani potrà sembrare facile, farlo in combinazione con salti, azioni e mosse di vario genere renderà il tutto più complesso, ma allo stesso tempo intuitivo.
A guastare i piani ci saranno invece gli Altri, questi umani in bianco e nero che avranno il solo compito di evitare il vostro successo. Nonostante la dualità tra bene e male sia quindi rappresentata da questa contrapposizione, in realtà alla fine saranno soltanto degli ostacoli ulteriori da superare, almeno nella porzione di gioco che abbiamo provato.
Una community di umani
Il gioco non si ferma soltanto agli oltre 90 livelli da completare: a rendere il tutto più longevo ci penserà un sistema di community che permetterà di creare dei livelli e di giocare quelli altrui. Potrete infatti creare i vostri stage proponendo enigmi di ogni genere, che poi altri giocatori potranno testare e superare, lasciando un eventuale voto.
Proprio questo sistema è ciò che trasforma Humanity in un gioco ancora più vasto: se infatti l’anima da puzzle game filosofico potrebbe già bastare, il fatto che permetta ad altri giocatori di dare la propria idea di sfida, trasformandola in un insieme di blocchi da dover sfruttare per creare un proprio percorso, rende il tutto ancora più profondo (e considerato che la feature è cross-platform, non c’è davvero limite alla condivisione).
La filosofia dietro Humanity
Che Humanity sia un gioco dotato di molte sfaccettature, non c’è dubbio, ma il significato dietro al titolo è davvero ancora più grande di quanto si possa pensare. Partiamo dal presupposto che questo gioco non è stato creato da un’azienda di sviluppo, ma da THA, una compagnia che crea supporti per computer, contenuti web e applicazioni.
Ultima feature, ma non per importanza, il gioco permette anche di vivere l’esperienza tramite la VR, sia esso un PS VR2 per PlayStation 5, un PS VR per PlayStation 4 o addirittura un visore compatibile con Steam VR.
Humanity uscirà a maggio su PC, PlayStation 4 e PlayStation 5, al prezzo di 29.99€