Le supernove rappresentano una minaccia per la vita sulla Terra, secondo uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal. Le intense radiazioni generate da queste esplosioni stellari potrebbero investire pianeti distanti fino a 160 anni luce, causando danni alle loro atmosfere. L’onda d’urto di una supernova può produrre una forte ondata di radiazioni che, in pochi mesi o anni, raggiunge i pianeti distanti. Questa radiazione è in grado di danneggiare l’ozono, il quale funge da scudo contro le radiazioni UV del Sole, e potrebbe causare danni alla vita sulla Terra.
Sebbene non ci siano prove di conseguenze catastrofiche per il nostro pianeta, la Terra è stata colpita da questi eventi in passato. Il Sistema Solare si trova all’interno della “Bolla Locale”, un involucro di gas caldo a bassa densità, che si estende per circa 1.000 anni luce e che si sta espandendo a seguito di esplosioni stellari avvenute circa 14 milioni di anni fa.
L’espansione della bolla fa pensare che i pianeti del Sistema Solare siano stati in passato più vicini alle stelle progenitrici delle supernove di quanto non lo siano oggi. Inoltre, la presenza di particolari isotopi radioattivi sulla Terra fa pensare che il nostro pianeta sia stato investito da raggi X prodotti da supernove vicine, collocate cronologicamente tra circa due e otto milioni di anni fa e stimati distanti tra i 65 e i 500 anni luce.
Fortunatamente, attualmente la Terra non è a rischio, dato che non vi sono potenziali stelle progenitrici di supernova entro la distanza stimata dalla ricerca. Tuttavia, molti altri pianeti della Via Lattea sarebbero esposti a possibili eventi ad alta energia, riducendo di fatto le aree abitabili all’interno della galassia. La ricerca scientifica continua a studiare questi eventi per comprendere meglio i loro effetti e trovare eventuali modi per proteggere la vita sui pianeti della galassia.