La prima compagnia che sta testando Il Cammino dell’Anello è partita da Dozza (in provincia di Bologna) direttamente dalla Tana del Drago, l’unico centro studi tolkieniano italiano, percorrendo la prima tappa tra creste e calanchi fino alla cittadina di Borgo Tossignano

Hai ancora voglia di lasciare la Contea, ora che il tuo desiderio di vedere gli Elfi è stato esaudito? “, Frodo gli chiese.

Sì, signore. Non so come spiegarlo, ma da ieri mi sento diverso. Mi sembra di vedere avanti a me, lontano. So che percorreremo una strada lunghissima verso l’oscurità; ma so che non posso tornare indietro. Non è per vedere Elfi, né draghi, né montagne che ora voglio… Non so nemmeno io che cosa voglio esattamente: ma ho qualcosa da fare prima della fine, qualcosa che si trova avanti a me e non nella Contea. Devo arrivare fino in fondo, signore, non so se mi capite”.

J.R.R. Tolkien

E così iniziò il viaggio di Frodo e devo dire che anche il mio è cominciato in questo modo similare. La paura e la sensazione di non farcela mi ha pervaso per tutta la settimana, vuoi un infortunio che mi sono trascinato fino a questi ultimi giorni o vuoi anche il dilemma di dover rispondere alla fatidica domanda “riuscirò a camminare per così tante ore con uno zaino in spalla così carico di aspettative?”. Tuttavia la prima tappa di questo particolare Cammino, il primo trekking a tema tolkieniano percorribile a breve da tutti coloro che vorranno, è andata più che bene. La partenza è stata molto comoda, alle ore 11:00 ci siamo dati l’appuntamento con gli altri membri della compagnia, tra cui i co-organizzatori Ivan Cavini e Michele Costa dell’agenzia Trip by Me, direttamente alla Tana del Drago. Il sindaco Luca Albertazzi ha voluto omaggiare i primi camminatori, che sono arrivati la mattina presto, con un saluto calorosissimo, indossando niente meno che la fascia tricolore, segno che anche da parte dell’amministrazione comunale c’è molto interesse nel far sì che i trekker arrivino sani e salvi allo scopo finale.

L’unione tra il mondo della letteratura (in questo caso tolkieniana) con la sostenibilità lenta è il punto di forza da dove è nato Il Cammino dell’Anello.

Appena riunita la compagnia formata da me, Ivan Cavini, Fabrizio Grisoni, Gianluca Angeli, Andrea Cavini, Michele Costa, Chiara Salvadori e Alessandro Leonardi abbiamo ricevuto il nostro kit del camminatore che comprendeva una mappa dettagliata di tutte e cinque le tappe e un particolare anello (di cocco con la scritta in elfico “Il Cammino dell’Anello”) che tutti hanno voluto mettere al collo.

Stavamo pensando di realizzare anche un secondo anello – dichiara Ivan Cavini –  dove uno poteva essere gettato e uno da portare a casa come ricordo, ma poi abbiamo pensato che gettarlo nel fuoco è una parte importante del senso del cammino. In questo anello ci possono essere i nostri dubbi, brutti ricordi o situazioni passate ed il fatto che sia un bel gadget di tutto il cammino e che è anche un bell’oggetto si avvicina ancor di più all’idea di Tolkien. Si deve essere veramente motivati per gettarlo nel fuoco dopo tutto questo cammino, saremo in grado di farlo?”

Dopo questo dubbio amletico che mi attanaglia, considerando che sono un collezionista seriale soprattutto se si tratta di gadget che riguardano un viaggio, non faccio altro che prendere l’anello e mettermelo al collo, proprio come il buon Frodo.

Il cammino è iniziato.

La prima parte del cammino è trascorsa senza particolari intoppi, dopo aver lasciato la Rocca di Dozza, le temperature si sono subito alzate (anche troppo per essere un 21 marzo) ma le prime salite che ci hanno portato fino alla Pieve di Sant’Andrea, la nostra Colle Vento (Svettavento secondo l’ultima traduzione a cura di Ottavia Fatica), sono andate particolarmente bene. La sinuosità e morbidezza delle colline dell’appennino romagnolo ricordano moltissimo la Contea e seppure le prime salite sono costanti e tutte sotto un sole cocente, il paesaggio circostante ci dona la classica forza che solo i camminatori conoscono. La pausa pranzo la effettuiamo sul borgo di Pieve Sant’Andrea lungo le scale della chiesa principale, con la vista incredibile di tutto i calanchi e le creste che di lì a poco avremo dovuto scalare.

Dopo un’oretta di rifocillamento, siamo sempre degli hobbit che hanno bisogno della loro dose di cibo, riprendiamo zaino e bacchette alla volta delle creste. La seconda parte della prima tappa è senza dubbio la più avventurosa dove i single-track in mezzo ai boschi si sostituiscono agli strapiombi in cresta con i calanchi tutti intorno: un vero e proprio spettacolo della natura. Purtroppo, in molti tratti la pioggia del giorno prima non ha aiutato, in quanto un terreno di questo tipo tende a creare molto fango, soprannominato sin da subito da tutti i membri della compagnia, la famosa foresta di FANGOrn, queste sono le croci e delizie di camminare con dei tolkieniani.

Dopo i calanchi ecco un’altra criticità, un ferocissimo cane da pastore maremmano che stava alla guardia di un cancello, purtroppo quel cancello era l’unico ingresso al percorso che dovevamo percorrere, ma fortunatamente il cane era più interessato a spaventarci da lontano che da vicino quindi siamo trascorsi senza nessuna particolare defezione, o Gandalf gettato dal ponte di Khazad-dum. Camminare da sempre è la più antica attività dell’uomo, forse il primo passo sulla Terra è stato quello di uscire dalla propria “confort-zone” per avventurarsi verso l’ignoto e il vero senso del camminare è anche quello di affrontare l’ignoto senza sapere niente di quello che troverai o che incontrerai: è il caso dell’uomo della guerra (soprannominato da noi della compagnia) per il suo incredibile racconto dedicato alla seconda guerra mondiale dove ci ha spiegato per filo e per segno cosa successe in quelle aeree, personaggi del genere non possono che arricchire l’anima.

Dopo l’uomo della guerra e la criticità del cane riprendiamo il tragitto verso la parte finale del percorso che abbiamo voluto cambiare per non incappare in una forte discesa, probabilmente pericolosa a causa del FANGOrn, allungando di un paio di km la prima tappa, ma percorrendo una bellissima zona piena di vigneti e frutteti con degli alberi secolari splendidi che ci hanno fatto da cornice al miglior tramonto degli ultimi giorni. Camminare nelle ore centrali all’inizio può essere un disagio a causa della temperatura, ma arrivare con l’aria dell’imbrunire e la luce calda del tramonto è un qualcosa che difficilmente potrete dimenticare; quindi, il mio consiglio è sicuramente prendervela comoda, soprattutto in questa prima tappa che risulta come chilometraggio la più impegnativa e godervi di tutti questi piccoli rimandi alla Terra di Mezzo scritta dal nostro J.R.R. Tolkien.

L’arrivo alla nostra locanda Brea (Bree secondo l’ultima traduzione di Ottavio Fatica) ci fa passare lungo tutta la città di Borgo Tossignano e la condivisione di un ostello per camminatori, con letti a castello, mi ha riportato indietro nel tempo, quando da adolescenti dividevo queste avventure continuamente nei miei viaggi, ma erano altri tempi, erano altre vite ecco perché anche solo aver visto la felicità negli occhi dei compagni alla visione di questa camerata unica mi ha riaffiorato ricordi nascosti, ma mai andati via. Il Cammino dell’Anello è speciale è anche in questo: ti da la possibilità di realizzare un proprio viaggio interiore in condivisione sia con altri membri di una compagnia, che magari in coppia, assaporare i momenti di sconforto e di gioia, ma con la tempistica di un camminatore, siamo troppo presi dalla velocità del nostro mondo per emozionarci di fronte ad un albero o ad un letto a castello (seppur in una stanza gelida) ma a volte si dovrebbe fare, Il Cammino dell’Anello in questa prima tappa me l’ha fatto riafforare. Dopo una lauta cena con doppia porzione di tagliatelle al ragu, scaloppine di vitello e zuppa inglese abbiamo stilato il programma della seconda tappa insieme alla Compagnia dandoci appuntamento all’indomani per il secondo giorno di viaggio.

I dati della prima tappa
Dozza – Tossignano
Lunghezza: 18,7 Km
Dislivello: 630 m
Tempo di Percorrenza: 5 h
Sentieri 70 % – Asfalto 30 %
Livello: Medio-Facile

Il Cammino continua…