Secondo i dati registrati da Altroconsumo per “L’Economia del Corriere della Sera“, i costi per i conti tradizionali sono aumentati dell’8,7% e per quelli online del 2,2%. Questi aumenti hanno colpito soprattutto i giovani che usano la banca frequentemente, ma anche pensionati e famiglie sono stati influenzati. La differenza tra il conto più conveniente e quello più costoso può raggiungere i 200 euro. Questi rincari sono stati causati principalmente dall’inflazione del 10,1% su base annua a gennaio, ma non ancora dalle decisioni sui tassi della Banca centrale europea.
La situazione dei tassi passivi è molto diversa da quella storica. Mentre i tassi sugli overdraft (saldo negativo) stanno aumentando con i grandi gruppi che hanno portato il tasso al 17,79% rispetto al 17,08% dell’anno precedente, i rendimenti sulle giacenze sono rimasti pressoché a zero, con una media del 0,002% rispetto allo 0,001% del 2022, nonostante cinque aumenti della BCE dal luglio dell’anno precedente.
Se si considerano i conti correnti tradizionali, i giovani che spendono di più sono i clienti di Unicredit, il cui ICC è di 188,05 euro. Al contrario, i costi per i correntisti di Intesa San Paolo sotto i 35 anni sono pari allo zero. Passando alle banche online, la più conveniente per i giovani è BBVA (con un ICC pari a zero), mentre la meno vantaggiosa è Widiba, con un ICC di 40 euro. E invece per i pensionati? Per i clienti over la scelta più conveniente è Mps, con un ICC di 86,6 euro, mentre il conto corrente meno vantaggioso è My Genius di Unicredit, il cui ICC è di 251,98 euro. Passando alle banche online, i pensionati hanno il vantaggio di aprire un conto corrente con Banca Sistema, il cui ICC è solo di 20 euro. La banca meno conveniente è risultata essere Mediolanum, con costi pari a 38,56 euro.