Una serie di agevolazioni fiscali sono state confermate nel 2023 per la crescita economica del Mezzogiorno. Si tratta di crediti d’imposta per le aziende che comprano macchinari e impianti destinati a strutture nel Sud Italia. Sono estesi dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023. Destinato a regioni meno sviluppate, cioè quelle in cui il Pil pro-capite è inferiore al 75% della media Ue. Aiuti mirati a favorire lo sviluppo economico delle regioni, dove c’è anche una grave forma di sottoccupazione. I settori a cui la misura non viene applicata sono:
- industria siderurgica e carbonifera
- costruzione navale
- fibre sintetiche
- trasporti e relative infrastrutture
- produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche
- creditizio, finanziario e assicurativo
Inoltre, gli aiuti spettano nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea per i settori agricoli, forestale e delle zone rurali. Prorogato fino al 31 dicembre 2023 il credito d’imposta per investimenti nelle zone economiche speciali per favorire lo sviluppo. Per l’accesso al bonus le imprese devono fare la comunicazione in via telematica all’Agenzia delle entrate. Servono un apposito modello, i dati degli investimenti agevolabili e il credito d’imposta di cui si chiede l’autorizzazione.
Esteso al 2023 anche il credito d’imposta maggiorato per gli investimenti in attività di R&S. L’obiettivo è incentivare l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Assicurato al 31 dicembre 2023, anche il credito d’imposta del 70% per le spese documentate relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio. Ciò in relazione ai centri agroalimentari presenti in alcune regioni del Mezzogiorno.