I nuclei stellari ruotano a velocità superiori rispetto a quelle degli strati esterni. Alcune eccezioni però sono state registrate durante lo studio recente di scienziati francesi. Attraverso simulazioni numeriche si è scoperto che i nuclei degli astri hanno una certa “pigrizia”, ovvero, si muovono più lentamente di quanto ipotizzato.
Secondo gli studiosi a innescare questa “pigrizia” è un campo magnetico interno. Il plasma nelle pieghe più profonde delle stelle può amplificare un campo magnetico fino al punto di generazione dei movimenti più forti. Tali turbolenze possono aumentare il campo magnetico fino alla produzione di un rallentamento nel moto di rotazione del nucleo stellare. I risultati ottenuti con le simulazioni vanno di pari passo alle analisi astrosismologiche di numerose stelle. La dimostrazione che il campo magnetico sia nascosto dagli strati più esterni dell’astro. Secondo gli studiosi ciò spiegherebbe perché nessun campo magnetico sia stato misurato con le tecniche abitudinarie. Un nuovo scenario per l’evoluzione delle stelle, influenzata da dinamiche interne.
L’indagine è stata svolta da un team di ricercatori francesi. La base sono simulazioni numeriche con cui è stato modellato il plasma negli strati più profondi delle stelle. L’attività sperimentale si è svolta presso i laboratori Lerma dell’Osservatorio di Parigi, Ljad dell’Università della Costa Azzurra e Ens dell’Università di Parigi.
- Nuclei stellari ‘pigroni’ (globalscience.it)